Scoprendo il ‘Colosseo’ campano: Santa Maria Capua Vetere

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Un sabato mattina dedicato alla scoperta della mia regione, la Campania, e alle sue ricchezze archeologiche. Destinazione: Capua antica o Capua arcaica. Città, sorta nel IX sec. a.C. sul luogo dell’attuale S. Maria Capua Vetere, era considerata una delle più grandi città dell’Italia antica dopo Roma.

“Me ne andavo solo tra le rovine dell’anfiteatro campano, dove rimanevo molte ore, pensando all’antica grandezza di Capua, ad Annibale, a tutta la storia di Livio… (Luigi Settembrini, 1830)

Secondo per dimensioni solo al Colosseo, l’anfiteatro fu costruito sui resti di un preesistente di età più antica. Grazie all’epigrafe, originariamente posta all’ingresso dell’anfiteatro, fu possibile ricostruire parte della sua storia. Costruito da una colonia conquistata da Augusto dopo la battaglia di Azio, intorno al I secolo a.C., fu restaurato da Adriano nel 119 d.C., il quale fece aggiungere statue e colonne. L’imperatore Antonio Pio lo inaugurò nel 155 d.C.

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In epoca romana sorgeva nelle sue vicinanze la Scuola dei Gladiatori della città di Capua, celebre per la ribellione di Spartaco.

Secondo il sito del comune di SMCV  “L’Anfiteatro Campano, sorge in posizione marginale rispetto al centro urbano dell’antica Capua (oggi Santa Maria Capua Vetere); esso si presenta come un’imponente costruzione, eretta su di una platea di blocchi calcarei posta su due fasce concentriche. All’epoca, secondo stime autorevoli, la “cavea” era in grado di accogliere più di 40.000 spettatori, distinta in tre ordini “sociali” la cui assegnazione avveniva secondo le regole di una legge augustea: il popolino in alto, le persone più distinte al centro, tribuni, senatori, sacerdoti, magistrati e cavalieri in basso.”

Continua: “Inoltre, per le donne era destinata una collocazione differente dagli uomini, infatti ad elle, era riservata una loggia detta “cathedra”; anche gli scapoli dovevano stare divisi dagli ammogliati, mentre i giovani, dovevano essere accompagnati dai pedagoghi. Questa assegnazione si rese necessaria in seguito ad un episo-dio increscioso verificatosi nell’anfiteatro di Pozzuoli: secondo il racconto di Svetonio, in uno spettacolo affollatissimo nessuno cedette il posto ad un senatore.”

Conclusa la vista dell’Anfiteatro e dell’annesso museo dedicato ai gladiatori, ci dirigiamo verso la nostra seconda meta: il Mitreo.

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Il mitreo di Santa Maria Capua Vetere, dedicato al culto del dio persiano Mitra, fu costruito tra il II e il III sec. d.C.

In questa foto (a lato) è possibile ammirare la splendida decorazione affrescata che rappresenta il dio Mitra nel consueto atto di uccidere il toro (tauroctonia).

Secondo il culto romano, Mitra nacque il 25 dicembre dalla roccia di una grotta già adulto. Data scelta anche per la nascita di Gesù in virtù dell’identificazione prima dell’uno poi dell’altro con il Sol Invictus.

In una lunetta della parete orientale si trova rappresentata la Luna su di una biga, mentre in un riquadro della parete meridionale si trova un bassorilievo in marmo con la rappresentazione di Amore e Psiche.

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