Prima di entrare nel KW prendo un espresso e una fetta di torta di mele al Bravo Café, deliziosa caffetteria installata in una serra inglobata nel cortile del museo. Torta buonissima, spazio gradevole e personale gentilissimo e simpatico (anche sorridente, vero miracolo).
Entrata nella porta rossa mi diriggo alla biglietteria e ‘sono stata veramente fortunata’, ho visitato il museo proprio il giorno dell’inaugurazione dell’esposizione “One on One” (18.11.12) e con gran sorpresa quel giorno l’entrata era gratuita.
La mostra ONE ON ONE, curata da Susanne Pfeffer, è un’esperienza particolare. Ogni piano, caraterizzato da un ambiente di un bianco latteo da far invidia a Kubrick, possiede al suo interno delle scatole/stanze anchesse bianche. In ogni scatola si entra uno alla volta: si apre la porta, si appende il cartellino “ONE ON ONE” (vedi foto laterale) al pomello e ci si chiude dentro.
Da soli con l’arte, questo è lo scopo della mostra. Un’esperienza individuale, una comunicazione a due con l’opera. Ogni artista aveva a disposizione una scatola/stanza; c’è chi ha prediletto il sonoro, chi il visivo, chi il disegno, etc. Tutti molto originali anche se alcuni, mea culpa, non li ho proprio capiti.
L’opera che ho preferito è stata sicuramente l’istallazione della brasiliana Renata Lucas “Longplay”. Si salivano 3 gradini di legno e si entrava nella scatola/stanza buia. Una luce all’improvviso si accende, c’è un uomo intento a colorare di rosso sangue dei soldatini di plastica. Passano alcuni secondi, tanti da far pensare “cosa devo fare?”. L’uomo spegne la luce e parte un filmato proiettato sulla parete: un’autopsia, grida, discorsi in tedesco che non comprendo (forse dei campi di concentramento). Scene crude, non adatte a stomachi deboli. L’uomo spegne la luce, è ora di uscire.
L’unico artista che non ha voluto legarsi ad uno spazio chiuso, quasi claustofobico e limitato è stato Massimo Bartolini. L’artista ha deciso di proporre “un’opera” non statica, una performance. Non vorrei svelare la sorpresa…. [per chi volesse saperne di più può scrivermi un commento al post].
La mostra è un’esperienza insolita, un nuovo modo di interagire visivamente con l’arte in solitaria. Senza distrazioni, unico corpo estraneo all’interno dello spazio è il proprio corpo, un corpo che riempie il vuoto laciato dall’artista.
Artisti partecipanti all’esposizione: Massimo Bartolini, Nina Beier, Joe Coleman, Trisha Donnelly, Geoffrey Farmer, Hans-Peter Feldmann, FORT, Günter K., Annika Kahrs, Robert Kusmirowski, Alicja Kwade, Renata Lucas, Yoko Ono, Blinky Palermo, Anri Sala, Jeremy Shaw, Tobias Zielony.
KW Institute for Contemporary Art
Auguststr. 69 Berlin