Comodamente stesa sul mio divano viaggio verso Taipei

Ieri, dopo aver visionato parte del film A Brighter Summer Day, ho deciso di colmare questa mia imperdonabile lacuna cinematografica. Poiché è un’impresa trovare i DVD del regista Edward Yang ho trovato, grazie a un amico maniacocinefilocompulsivo, altri mezzi per la visione.
Oggi, approfittando del plumbeo cielo lusitano, dell’improvviso freddo e dei resti di pizza (metà siciliana e metà gorgonzola con olio al tartufo), avrò un incontro ravvicinato con il mio divano.

summerVediamo un po’ di organizzarci, allora, ho da rivedere A Brighter Summer Day (anche questa volta in l.o. con sott. in inglese, durata 4 ore), passerò poi alla prima visione di The terrorizers (1h49) e Mahjong (2h01). Per oggi credo che possa bastare.

Per chi fosse curioso, trascrivo qui di seguito le trame dei film visionati e dei “video” trovati su youtube. 😉

A Brighter Summer Day (1991) Titolo originale: Guling Jie Shaonian Sha Ren Shijian
Il film è un’evocazione dell’infanzia del regista costruita attorno a un fatto di cronaca nera avvenuto negli anni ’60, anni delle grandi migrazioni dalla nuova Cina maoista, in cui una tragica spirale di vendette fra bande giovanili rivali lascia emergere il lato malinconico dell’esistenza.

mahjongMahjong (1996)
Anche qui s’intrecciano storie e toni diversi per comporre il ritratto di una città e di una cultura dilaniata dalla violenza. Ancora una volta i protagonisti sono una banda di ragazzi che vanno in giro a danneggiare macchine e cercare di convincere una giovane amica cinese a prostituirsi. Intanto una francese (Virginie Ledoyen) piomba da Parigi alla ricerca del suo ex-ragazzo e finisce subito nei guai, ed un uomo d’affari cerca di sfuggire ai gangster creditori che lo inseguono.

T

The Terrorizers (1986)
In Italia conosciuto con il titolo “I terrorizzatori” è un film che alterna due storie: quella di una donna euro-asiatica implicata con un gruppo di terroristi e quella di una giovane scrittrice di romanzi che riesce alla fine a separarsi da suo marito.

Il cinema di Edward Yang ci offre un ritratto cinico e decadente di una Taiwan occidentalizzata, tra i disagi giovanili, una società corrotta e una città senz’anima dove i protagonisti si muovono come pedine del mahjong.

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