Ieri sera, durante le mie consuete deambulazioni nell’iperspazio, ho scovato un artista newyorkese molto interessante: John Santerineross.
C’è molta sacralità nei suoi scatti intrisi di iconografia. Un neo-simbolista caustrofobico dove i corpi fotografati sono rinchiusi, legati, sfigurati, trasformati. Un surrealismo iconico quello di Santerineross dove l’impronta dark si spinge all’estremo.
In un’intervista trovata sul web (leggi) l’artista spiega:
“La maggior parte delle idee derivano dai miei sogni. Soffro di insonnia, ma in quelle rare occasioni in cui riesco a dormire i miei sogni sono molto vividi. Quando mi sveglio, non ricordo tanto i minimi dettagli del sogno, quanto il suo sapore. Questo sapore è il punto di partenza per un concetto di immagine. Così inizio a costruire un set, preparandolo come per uno spettacolo. Pezzo per pezzo comincia a prendere forma e trascorro m
olte ore seduto in studio, a guardare l’insieme, ascoltare musica, in attesa che il set mi dica di che cosa ha bisogno. Questo lungo processo creativo è la ragione per cui scatto solamente circa 12 volte l’anno e di conseguenza produco solamente circa 12 immagini ogni anno.”
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(Tutte le immagini sono di proprietà di www.santerineross.com)