Stamattina mentre lavoravo, come di consueto al pc, vengo distratta dal suono di una zampogna per le scale del mio palazzo [per chi non lo sapesse la zampogna, strumento a fiato arcaico di origine pastorale, è costruita con la pelle di un agnello sulle cui zampe sono innestati i chanter, le canne piccole dalle quali fuoriescono gli acuti, e il bordone, la canna grande dalla quale esce un suono grave che funge da basso continuo] . Tutta felice apro la porta e li faccio accomodare, non avendo il presepe hanno suonato dinanzi l’albero di natale.
Ecco a voi il video che ho registrato con il cellulare, se avessi saputo avrei preparato la cinepresa e la location:
Sono venute dai monti oscuri
le ciaramelle senza dir niente
e hanno destato nè suoi tuguri
tutta la buona povera gente.
Giovanni Pascoli
I zampognari sono i suonatori di zampogna, uno strumento musicale arcaico a fiato diffuso in Italia centro-meridionale che durate il periodo natalizio, suonando la zampogna e la ciaramella [strumento musicale della famiglia degli oboi, con dancia doppia].
CURIOSITÀ
“La zampogna di Panni, che ha una forma particolare e solo tre fori, era costruita e suonata esclusivamente durante la novena natalizia, fatto che aveva legato lo strumento a questa festività.
La maggior parte delle zampogne meridionali è composta da un otre in pelle conciata di agnello o di capra sulle cui zampe si inserivano due chanter e un bordone, mentre alla quarta zampa si inseriva il soffietto.
Questo strumento era anticamente utilizzato solo per un circoscritto periodo dell’anno, in inverno, perché il freddo riusciva a stagionare l’otre e non farla ammuffire, come invece avveniva col primo caldo di primavera.
Possiamo quindi asserire che la costruzione e l’esecuzione della zampogna, che si ripeteva ogni anno, faceva parte di un rito sacro: l’adorazione del sole bambino che aveva il suo apice nel giorno del solstizio d’inverno.
Se, per un motivo funzionale, i pastori molisani e abruzzesi transumavano sul nostro Tavoliere per poter svernare le loro greggi, il motivo religioso era quello di fare un pellegrinaggio che partiva da ovest e arrivava ad est: il percorso inverso del sole.
La zampogna, inoltre, serviva a stabilire una comunicazione con il dio Pan, inventore mitologico di questo strumento, come viene riferito da A. Capozzi nel libro dedicato alla zampogna di Panni.
Prova ne è, secondo un mio modesto parere, che la zampogna zoppa, una zampogna tipica abruzzese, non è così denominata per via del fatto che ha gli chanter di lunghezza diversa, ma perché impersona il dio Pan, che la mitologia rappresenta zoppo.
Rifacendoci alla mitologia, progenitore della zampogna è il flauto di Pan, formato da sette canne tagliate, di lunghezza diversa e unite tra loro per ottenere una scala di suoni.
Il mito ci racconta che il dio Pan si innamora della ninfa Siringa la quale per sfuggirgli implora suo padre di aiutarla il quale la trasforma in un ciuffo di canne. Pan, rattristato, taglia le canne e vi soffia dentro producendo una melodia soave che gli ricorda la sua amata ninfa Siringa.”
(Testo (curiosità) di Giuseppe Donatacci / Foto reperite via Google / Video: Liliana Navarra)