Un fine settimana nell’Irpinia

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Un viaggio organizzato all’ultimo minuto si è rivelato un toccasana per la mente.

Seguendo l’istin2013-08-03 09.56.32to, e il mio amore per il viola, prenotiamo al b&b La Casa di Mimma. Un’incantevole villa inglese immersa su una delle colline che domina l’Alta Valle del Sele. Valle che divide l’appenino campano dall’appenino lucano.

Arriviamo verso le 11, ma le stanze non sono ancora pronte. Decidiamo quindi di fare un salto all’abbazia del Goleto. Complesso religioso, quasi completamente distrutto e abbandonato, situato a Sant’Angelo dei Lombardi.

La sua costruzione risale al XII secolo e fu fondato da San Guglielmo da Vercelli.

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Conclusa la visita dell’intero complesso, decidiamo di andare a pranzo prima di fare il check-in al b&b. Ci rechiamo al ristorante indicatoci dalla proprietaria, Lo Spigolo. Mai scelta fu più sbagliata. Partendo dall’accoglimento (con tanto di, credo, proprietario che arriva con una faccia da “ho passato 100 guai” e abbastanza “sfasteriato”), passando al servizio (escluso la ragazza molto gentile, educata e professionale. Unica nota positiva del ristorante, anche se potevano farla servire solo ai tavoli così da evitare l’antiestetica cuffietta per capelli da cucina) e finendo con il pessimo cibo. Ho chiesto dei ravioli al sugo, vista la scarsa scelta dei primi (cambiava la pasta ma non i sughi). Arriva un piatto di ravioli in bianco con un cucchiaio di salsa di pomodorino annacquato adagiato sopra con l’aggiunta di una foglia di basilico (visivamente sembrava il cibo che servono negli ospedali). Per non parlare della pasta e ceci, a detta loro, “specialità” della casa: pasta completamente scotta; saranno abituati alle dentiere, visto che il paesino è luogo di pellegrinaggi cattolici. Non parliamo del tiramisù, con il biscotto completamente mollo e inzuppato. Esperienza negativissima!!! Peccato non averlo trovato su tripadvisor, spero almeno, attraverso questo post di avvisare ignari viaggiatori.

Concluso il “pranzo” torniamo al b&b per prendere possesso delle stanze e sfuggire alla calura estiva, Caronte pare sia tornato.

Le nostre stanze sono: la blu e per me la mansardina, che d’estate non consiglio perché troppo calda e il bagno non è privato ma in comune con l’altra stanza. Per mia fortuna e per cortesia della proprietaria non c’era nessuno. Ecco qui di seguito alcuni scatti del b&b, avete visto che belle le pareti dipinte a mano della sala? E le poesie che decorano il corridoio?

Dopo aver riposato una mezz’oretta scendo in giardino e sotto l’ombra di un albero mi stendo sull’erba a meditare. Prendo poi posto seduta sulla panchina  con vista sulla valle per scrivere sulla mia moleskine. Che posto incantevole.

Appena rinfresca un po’ anDSCN1374diamo al Lago Laceno, passando per la strada antica che taglia per un meraviglioso bosco di abeti. Veniamo anche bloccati dal passaggio di un gregge di pecore. Dopo aver fatto due passi, decidiamo di andare a cena nuovamente a Materdomini visto il numero smisurato di ristoranti. Dove volevo andare io purtroppo era riservato per un matrimonio. Girovagando alla fine decidiamo di fermarci da Il Pellegrino proprio al lato del santuario. Non restiamo molto colpiti e sinceramente farci pagare il menù completo per due antipasti, un piatto di formaggi (n. 3 fettine e due palline di mozzarella) e il dolce mi pare un abuso. Altro che pellegrino….l’aguzzino!

Tornati al b&b scambiamo due chiacchiere con la proprietaria, che scopriamo essere un’eccellente orafa, e ci ritiriamo nelle nostre stanze. Prima di addormentarmi leggo un po’ Balzac, che in questa casa è proprio lettura indicata.

La colazione della mattina seguente è stata una vera esperienza paradisiaca di sapori. Tutto fatto in casa, dal tiramisù alle marmellate di fichi, fiori e arancia, uvafragola e miele raccolto ieri mattina dalle arnie in giardino. Il tutto accompagnato dal latte appena munto. Guardate un po’ che delizia:

Per smaltire le ricche e salutari calorie siamo andati a “fare la spesa” nell’orto. La proprietaria ci ha metto a disposizione delle buste da riempire a nostro piacimento. Non ce lo siamo fatti dire due volte.

Risultato: una decina di morsi di zanzare, due bustoni di verdure bio dell’orto raccolte da noi, una bottiglia di olio produzione loro, un vasetto di miele millefori e una marmellata di fiori d’acacia. Cosa ne pensate?

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