Picnic al Taburno Camposauro

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Ieri, per sfuggire ai 32° e  60% di umidità, siamo andati a fare un pic nic sul monte Camposauro al Taburno. Visto dal lato est il profilo del massiccio ricorda quello di una donna sdraiata, ed è per questo motivo che è chiamato anche la Dormiente del Sannio.

Monte_Taburno_da_Montesarchio

Per arrivare la strada più semplice, dovete diriggervi verso Montesarchio, e molto suggestiva quando si scorge il castello sulla roccia che sovrasta la valle.

toccoPassato Montesarchio bisogna proseguire per Tocco Sauro. Imperdibile in borgo antico (il paese fantasma), che potete già ammirare dall’alto proseguendo fin giù al paese. L’origine di Tocco è molto antica, sembra sia stato identificato un insediamento risalente ai Sanniti. Dagli scritti di Plutarco risulta addirittura che Tocco fu la “metropoli” dei Sanniti.

Nel 1456 fu distrutto da un forte sisma che lo rase al suolo; fu ricostruito ma diventò un umile casale, a cui venne attribuito il nome di Tocco di Vitulano. Dopo l’ultimo terremoto del 1980, il borgo fu abbandonato e il Comune totalmente ricostruito in località Friuni e Piano. Per visitare l’antico borgo medioevale, oggi disabitato, bisogna parcheggiare l’auto (chiedete informazioni per la chiesa) e proseguire a piedi lungo una stradina che porta alla sommità del costone.

bosco1Se invece non volete fare deviazioni, prima di arrivare a Tocco Sauro c’è un bivio, a destra si va al paese e sulla sinistra troverete l’indicazione Parco del Taburno. Imboccata la strada passerete una serie di agriturismi fino a che il bosco prevarica e non si trovano più abitati. La foresta è magnifica e ricca di sentieri e spazi muniti di tavolacci e barbecue. Noi volevamo qualcosa di meno “umano”, il più naturale possibile quindi abbiamo proseguito. Man mano che salivamo i gradi scendevano (21°) e quindi cercavamo uno spiazzo che consentisse di stare anche al sole (una vera impresa vista la fitta vegetazione). Vi consiglio un piccolo spiazzo al km 8,4 (dal cartello, ricordate il bivio?).

Ovviamente avete l’imbarazzo della scelta visto che il parco si espande per 12.370 ettari. La caratteristica predominante è l’immensa distesa di meravigliosi Faggi che disegnano, con le proprie radici, sul terreno dei disegni surrealisti e fiabeschi. Stesa all’ombra di un faggio, scruto il cielo verde che mi sovrasta e mi ritorna in mente una poesia di Antonio Arnault che si chiama “Lungi dal proprio ramo”. Ve la propongo:

skyLungi dal proprio ramo, povera foglia frale, dove vai tu? – Dal faggio là dov’io nacqui mi divise il vento. Esso, tornando a volo dal bosco alla campagna, dalla valle mi porta alla montagna. Seco perpetuamente va pellegrina, e tutto l’altro ignoro. O Va dove ogni altra cosa, dove naturalmente va la foglia di rosa e la foglia d’alloro.

(trad. di Giacomo Leopardi)

Se volete vedere altre foto, sbirciate nel mio album di facebook!!!

(Tutte le foto, tranne quella di Montesarchio, sono di prorprietà di Liliana Navarra)

2 pensieri su “Picnic al Taburno Camposauro

    1. Si, ne vidi parecchi. Come vedrai dalla data non ci vado da qualche anno ma ricordo che trovai le info in rete sui vari punti attrezzati, io non ne avevo bisogno. Buona ricerca.

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