Dopo la nostra indimenticabile esperienza di navigazione, senza patente, presso Amieira Marina, prima di tornare a Lisbona, facciamo una tappa per pranzo a Portel.
Non era prevista la visita di questo bianco paesino ma passare in auto al suo lato e vedere quest’incantevole manto bianco sovrastato dal suo maestoso castello ci ha incuriosito e, come al solito, deviamo i nostri piani per saziare la nostra curiosità.
Ottima localizzazione, tra Évora e Beja, Portel è una tappa interessante da fare se si sta scoprendo l’Alentejo meno turistico e autentico. Fa inoltre parte del percorso dedicato all’olio alentejano, la Rota do Azeite.
CASTELLO
Arriviamo a Portel verso le 12 ed essendo presto per pranzare, saliamo comodamente in auto fino al castello. Lasciamo l’auto in sosta (gratuita) davanti l’ufficio del turismo, che troviamo purtroppo chiuso, proprio di fronte la statua di D. Nuno Alvares Pereira e facciamo l’ultimo tratto a piedi.
Raggiungiamo il castello che fu edificato durante il regno di D. João de Aboim, nel XII secolo. Fu lo stesso D. Afonso III a donare la cittadina a D. João Peres de Aboim nel 1261, come ringraziamento per l’amicizia e la fedeltà mostrata al re.
Il castello, in realtà, fu costruito su una preesistente fortezza araba. Impossibile non notare la sua torre di 25 metri, la Torre de Menagem. Al suo interno si riescono a veder solo alcune mura di quella che era la cappella di São Vicente e il pozzo nel suo centro.
È possibile visitare il castello gratuitamente dalle 09:30 alle 18:30 (con pausa pranzo di chiusura anche se la porta resta aperta).
Usciti dal castello decidiamo di riscendere a piedi, per gironzolare tre le tipiche stradine alentejane. È incredibile percorrere le strette stradine di ciottoli di Portel, sembra veramente di esser catapultati nel medioevo.
Per me i dettagli sono fondamentali e qui di certo le curiosità non mancano, come queste fioriere veramente particolari.
Continuando la visita della cittadina, io consiglierei di fare un salto all’Igreja de São Pedro da Vera Cruz. Chiesa, costruita sulle rovine di un’antico monastero visigoto, dell’antico monastero dell’ordine di Malta fondato nel XIII secolo da D. Afonso Pires Farinha, che partecipò alla settima crociata a Gerusalemme e dalla quale portò la reliquia del Santo Legno, custodito oggi nella chiesa.

Grazie a Massimo, un italiano che vive proprio a Portel, aggiungo alla lista anche la visita dell’Ermita di São Pedro che a detta sua da lì potrete approfittare di una vista incredibile oltre ad essere il centro d’interpretazione della natura del Montado.
In realtà sono “ermitas” (plurale) perché sono due eremi di architettura rinascimentale, manierista e barocca. La più antica di pianta circolate, costruita nei primi anni del XVI secolo, e la seconda di pianta longitudinale costruita nel 1624.
COME ARRIVARE DA LISBONA
In auto
A33 (Ponte Vasco de Gama) proseguire per l’A6, direzione Évora. Uscire ad Évora e seguire la IP2 direzione Portel.
In autobus
Da Évora prendere la linea 8052 che porta a Viana do Castelo e scendere a Portel.
DOVE MANGIARE
Come sempre accendiamo il nostro radar per incontrare la giusta trattoria per pranzo. Questa volta è stato semplicissimo perché abbiamo notato una serie di camion e camioncini in sosta nella piazza della fontana (chafariz) di fronte la quale c’è il Restaurante Chafariz (Largo do Chafariz, 4). Non ci abbiamo pensato due volte.
Entrati, ci ha accolto l’atmosfera di altri tempi. La prima sala, adibita a bar, era colma di anziani concentrati a giocare a domino. La seconda sala è il ristorante con i suoi mattoncini alle pareti e le tovaglie giallo canarino.
La cucina è tipicamente portoghese: di qualità, economica ed abbondante. Io ordino il bacalhau à braz, uno dei migliori che ho mangiato finora in Portogallo.
Lo accompagno con un bicchiere di vino bianco della casa. Resto a bocca aperta quando il proprietario arriva con la bottiglia in mano, la posa sul tavolo e dice “basta questo?” Alla fine erano due bicchieri ma ne ho pagato solo uno. Quanto mi manca questo Portogallo di altri tempi. Queste piccole situazioni erano all’ordine del giorno anche a Lisbona. Sono nostalgica, lo so.
Curiosi di scoprire altre Pillole di Portogallo con me?
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Davvero delizioso il paesino, è bello che certe realtà rimangano intatte. Che imponenza quel castello! *_*
Spero che restino ancora queste micro realtà. Il turismo sta rovinando Lisbona. -_-
Tante volte sono proprio i posti in cui ci si ferma per caso a colpirci di più. Oltre alla fortuna hai avuto anche un ottimo fiuto a scovare questo gioiellino!
Buona serata 🙂
Grazie Silvia, noi lo facciamo spesso. Il nostro istinto (sempre) non ci inganna mai e ci arricchisce sempre. Spero che un giorno potrai scoprire anche tu quest’incantevole paese. Buona giornata!