street art portogallo

L’arte urbana invade Oeiras, a 20 minuti da Lisbona

Il Portogallo negli ultimi anni si è ben posizionato tra i Paesi del mondo dove l’arte urbana oramai è diventata una marca distintiva. Spesso vi ho scritto degli eventi legati a questa forma d’arte ed oggi voglio condividere con voi la mia esperienza al Festival Iminente e la sua seconda edizione.

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“Il Festival Iminente è una celebrazione di un genere d’arte e musica capace di abbattere pareti, barriere e frontiere e riunire persone di differenti culture che condividono l’amore per l’arte, idee e voglia di continuare a costruire il concetto di una comunità. Questo festival incorpora lo spirito di creatività, resistenza e cooperazione
che questa comunità alternativa tenta contrapporre alla crescente onda d’intolleranza che  spazza l’Europa e il mondo”. VHILS

 

Un festival dal programma eclettico organizzato da Adilson Lima e curato dall’artista portoghese Alexandre Farto aka Vhils. Suppongo non abbia bisogno di presentazioni, non credete?

Pensate che quest’anno il festival arriva direttamente da Londra ma è tutto portoghese, sono gli stessi organizzatori dell’edizione in Portogallo ad aver creato il primo festival di arte urbana a – nientepopodimenoche – Londra, finora una delle capitali della street art nel mondo. La sanno lunga questi portoghesi!

Musica dal vivo, opere dai diversi formati e su diverse superfici, gara di skate sono solo alcune delle attività che hanno riempito la programmazione di questa seconda edizione del festival che ha nuovamente occupato il giardino municipale di Oeiras ad appena 20 minuti di distanza da Lisbona.

GALLERIA FOTOGRAFICA

Con un biglietto giornaliero del costo di 5€, per “democratizar o acesso à arte” (democratizzare l’accesso all’arte) come spiega l’organizzatore, la prima giornata ha fatto il tutto esaurito in appena 4 ore dall’apertura della biglietteria.

Molti gli artisti che sono saliti sul palco, ricordiamo: Orelha Negra, Carminho, Slow J, You Can’t Win Charlie Brown, Capitão Fausto, Regula, Noiserv, Capicua, Allen Halloween, Throes + The Shine, Kroniko, Mike El Nite, TRKZ, Young e DJ Yen Sung, Marfox e Nervoso, Chullage e invitati, Xinobi e Moullinex, Cachupa Psicadélica, Vado Más Ki As, Branko o Hollyhood e invitati, i Pro Seeds, Bruno Pernadas, Rock Marsiano e Meu Kamba Sound o il DJ Maskarilha, giusto per citarne alcuni.

 

 

 

 

 

 

Sarò sincera, non sono andata lì per i concerti ma prevalentemente per ammirare le opere di arte urbana. Questo non mi ha precluso però la scoperta di acuni gruppi nazionali ed internazionali veramente interessanti.

LA NOSTRA ESPERIENZA

L’ingresso è stato abbastanza veloce e sicuro. Appena entrati, studiamo la mappa e il programa che ci hanno offerto. Approfittando della luce decidiamo di dedicare subito i nostri primi minuti alle opere sparse un po’ per l’intero spazio.

La prima opera, che in realtà è il negozio della galleria Underdog, dove non ci siamo fatti scappare un poster numerato firmato da Vhils, è stata creata da una serie di container marittimi assemblati e decorati dall’inconfondibile tocco di Felipe Pantone.

Una delle opere che colpisce di più, anche perché si può interagire con essa, è quella dell’artista portoghese Maria Imaginária. Un po’ provacatorio con parti del corpo femminile, solitamente tappate, lì in bella mostra e umanizzate. Non ho resistito ad entrare in una delle “tette” (si potrà dire o mi linciate sul lessico?).

 

 

 

 

Proprio lì a due passi un gorilla riposa in un camioncino, è la nuova opera di Bordalo II. Vi ricordate? È l’artista che crea sculture con pezzi trovati nelle discariche.

Non si sa veramente dove far ruotare lo sguardo, tutto è arte. Anche sulla parete del fiumiciattolo un gruppo di elefanti, opera di Teresa Esgaio, quasi sembra che seguano le persone che si diriggono verso il palco principale. Oppure, l’opera dalla doppia “faccia” o identità (coniglio e panda) dell’artista Catarina Glam.

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Incuriositi da una fila che si stava formando, andiamo a curiosare e scopriamo che anche all’interno dell’estufa fria (serra) del giardino sono ospitate alcune opere, per la precisione 3: il video di Fábio Colaço, il percorso luminoso di Berru Colectivo e le opere di Kruella d’Enfer che ci rimandano ad una foresta immaginaria ed incantata.

 

 

Centro nevralgico del giardino è sicuramente lo spazio occupato dall’insolito totem al lato del quale troviamo una galleria creata da un container marittimo occupato da un camioncino quello di Pedro Coquenão, Batida, trasformato in radio per l’evento ma che i visitatori dovranno scoprire da soli la frequenza.

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Volete sapere chi sono gli altri artisti che hanno partecipato a questa seconda edizione del festival? Eccoli: Miguel Januário (Mais Menos), Batida, Draw + Contra, The Caver, Fahr e Jorge Charrua.

A questo punto non vi resta che assistere al video riassuntivo che ho creato per darvi un piccolo assaggio del festival mentre aspettate la prossima edizione del 2018. Buona visione.

 

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