Oggi voglio condividere con voi un’esperienza indimenticabile dai profumi di mosto e dai particolari sapori delle uve portoghesi. Voglio raccontarvi la mia esperienza con SWOP – Secret Wines of Portugal e il loro tour a Lisbona legato ai vini sempre in presenza di esperti enologi.
Nessuna poesia scritta da bevitori d’acqua può piacere o vivere a lungo.
Da quando Bacco ha arruolato poeti tra i suoi Satiri e Fauni,
le dolci Muse san sempre di vino al mattino.
Quinto Orazio Flacco (65 a.C. – 8 a.C.)
Di tour a Lisbona ne ho fatti tanti, come guida e come cliente, ma devo ammettere che questo della SWOP è più un convivio tra amici sconosciuti dove il vino e i sapori del Portogallo sono il laccio invisibile che li lega.
Un incontro tra amanti, esperti e semplici appassionati della bevanda di Bacco. In circa due ore siamo riusciti ad entrare completamente in questo mondo dai sapori antichi e moderni.
Abbiamo degustato diverse tipologie di vini, scoperto le regioni vinicole del territorio ed apprezzato le diversità dei profumi ed aromi che esse hanno impresso nei bianchi e nei rossi in prova.
Le degustazioni dei vini, accompagnate da stuzzicanti rusticini portoghesi, sono state curate dall’enologo portoghese, il Prof. Virgílio Loureiro, esperto di vini dell’Alentejo (che ricorderete esser la mia regione preferita) e l’enologo italiano Enrico Pignone.
L’incontro comincia a Piazza del Commercio, la vera cartolina di Lisbona che oramai è ambita da molti turisti e viaggiatori nel mondo, e si è concluso nel pittoresco ed autentico quartiere Alfama.
Le degustazioni
Sono stati sei i vini in prova di diverse regioni vinicole del Portogallo, da nord al sud. La prima degustazione è stata organizzata nel ristorante caffè più antico della città dove abbiamo provato due vini bianchi, delle regioni Alentejo e Minho, e il chiaretto, un vino medievale di Ourém.
Un vino molto particolare, quest’ultimo, prodotto con una specifica tecnica produttiva: il mosto viene in contatto con le vinacce. Pensate che il Chiaretto è stato uno dei primi vini in Italia a cui è stato riconosciuto il marchio DOP nel 1967 e la produzione risale all’epoca degli Etruschi.
Non immaginate l’emozione a sentir parlare il Professor Virgilio mentre degustavamo il vino proprio al lato del famoso tavolino dove Fernando Pessoa tutte le sere si sedeva a scrivere.
Conclusa questa prima degustazione percorriamo le strette stradine dell’Alfama per arrivare in un luogo che di vino la sa lunga, visto che il proprietario Paulo Machado vuole differenziare la sua cantina rispetto alle altre della zona proponendo vini “alterantivi” alle solite offerte.
Questa seconda tappa vede protagonisti i vini rossi del Douro (quelli della famosa valle patrimonio Unesco) e del Dão, ultimamente quest’ultimi i miei preferiti, accompagnati da un taglierino di formaggi ed insaccati locali.
Conclude il tour il famoso Moscatel di Setúbal, un vino moscato. Il solo immaginare quelle vigne che maturano ammirando il Sado nella Penisola di Setúbal mi fa ricordare dei delfini che lo popolano.
Il Moscatel si sostiene che sia un vitigno originario dell’Egitto, più precisamente di Alessandria, che poi via Mediterraneo si è diffuso per l’intero Impero Romano.
Pare inoltre che siano stati i Fenici e i Gregi a dare un forte impulso alla divulgazione del vino in questa regione, incentivandone gli scambi commerciali con altri popoli grazie all’estuario del fiume Sado. Ma bisogna aspettare la seconda metà del XIV secolo per far diventare famoso il Moscatel di Setúbal, grazie al re d’Inghilterra Ricardo II che comincia ad essere un importatore assiduo.
Cosa dire ancora? Vi aspetto tutti domenica alla scoperta del vino di talha per un tour SWOP in Alentejo di una giornata intera in compagnia degli enologi. Leggete il programma qui.
WOW! Mi domando cosa ci sia di meglio che un tour che coniughi un buon vino, una buona compagnia e un bel vedere di scorci pittoreschi! *_*
Sono di parte non posso risponderti 😉 heheheheh Baci cara
Abbiamo fatto il percorso il 20 gennaio 2018 e ci è dispiaciuto fosse l’ultimo giorno a Lisbona perché sarebbe stato bello ritornare nei locali e tra le stradine dove l’ecologo Enrico ci ha fatto viaggiare tra sapori e profumi. Piacevole come persona e generosa nelle descrizioni e nella disponibilità. Lo consiglio il primo giorno di permanenza per avere una chiave di lettura di questa bellissima città.
Grazie Carmen per queste tue parole le passo ad Enrico. Solitamente i clienti passano prima da me per un tour alla scoperta della città e poi si rilassano e si fanno inebriare da Bacco. Buon rientro e spero a presto….