C’era una volta Furanai, una bambina che viveva in comunione con la natura, una sorta di Pocahontas delle Maldive.
VELEGGIANDO sul fiume Tago
Arrivo all’ora prevista per l’imbarco e, proprio di fronte il Clube Navale di Lisbona, trovo Tatiana ad attendermi. Arriviamo alla barca percorrendo la pedana in legno della marina e salutiamo altri capitani di velieri lì ormeggiati.
“Chiedo il permesso di salire a bordo” domando sorridendo ad Angelo, skipper portoghese e socio di Tatiana, che ci attendeva già a bordo. Dopo le normali manovre di rito la barca comincia a muoversi. Comincia così la nostra avventura.
Non so voi ma ogni volta che navigo sul Tago, da Belém verso Piazza del Commercio, ho la pelle d’oca. Quello che si presenta dinanzi il mio sguardo è il tragitto che molti navigatori hanno percorso nel corso di secoli quando tornavano dai loro lunghi viaggi alla scoperta del mondo.
Imbarcarmi a Belém poi è come vestire i panni di grandi nomi illustri come Enrico il Navigatore e Vasco da Gama, giusto per citare quelli più conosciuti in Italia.
Durante le due ore di navigazione è possibile ammirare molti dei luoghi d’interesse della città occidentale, passando per i quartieri di Belém ed Alcântara, fino ad arrivare al centro città ammirando Piazza del Commercio e l’Alfama con la sua imponente cattedrale e il cupolone del Panteão.
La brezza atlantica ci accompagna durante la navigazione, da occidente ad oriente e poi di ritorno ad occidente. A bordo gli animi sono leggeri ed allegri. A metà percorso non poteva mancare un brindisi per un aperitivo all’ombra della rossa vela che ci sovrasta.
La città ovviamente in questi secoli è cambiata notevolmente sia a causa delle calamità naturali, come il terribile terremoto del 1755, ma anche per le inevitabili modernizzazioni. Il fascino però di sentire il vento atlantico tra i capelli e il veleggiare al lato dei delfini, che ancora oggi fanno capolino sotto il rosso ponte 25 di aprile, continua ad emozionare tutti.
Durante la navigazione, essendo una persona molto curiosa, approfitto per fare alcune domande a Tatiana ed a Angelo. Curiosi di sapere cosa ho chiesto loro?
Cosa vi ha portato a scegliere questa vita marinaresca e sopratutto chi sono Tatiana e Angêlo?
Tatiana navigava già in Italia. Il mare l’accompagna da sempre. Originaria di Viareggio, città famosa per le sue spiaggie e per i cantieri navali, respira l’odore del mare da sempre. Durante l’università, per pagarsi gli studi, imbarcava come marinaia sugli yacht privati e navigava 6 mesi l’anno per il Mediterraneo. Quando si è laureata in lingua e letteratura portoghese ha vinto un concorso della comunità europea per fare uno stage a Lisbona.

Qui è stata inserita, principalmente per la sua esperienza nautica, in un’azienda specializzata in varie aree: organizzazione di eventi nautici, turismo e scuola nautica. Terminato lo stage le è stata fatta una proposta di lavoro in questa stessa azienda, dove è rimasta per 7 anni. Poi conosce Angelo, un portoghese originario di Vila Franca de Xira dal nome italiano, anche lui, appassionato della vela, mare e navigazione.

Angelo possiede un veliero vintage, il Furanai. Un giorno decide di mollare il suo lavoro e fare della sua passione la sua occupazione principale: la navigazione a la vela. Comincia a Portimão ma poi si trasferisce a Lisbona e chiede a Tatiana di aiutarlo a crescere nel progetto di far navigare il Furanai ed organizzare eventi a bordo.

Furanai è un bellissimo nome, mi pace molto. Mi hai già raccontato il suo significato ma perché lo avete scelto per il vostro progetto?
Furanai è solo il nome della barca. Tatiana ha un progetto parallelo di esperienze in barca che si chiama Portuguese like you, esperienze uniche di navigazione con skipper locali dove i viaggiatori condividono momenti di condivisione e vivono realmente un’avventura unica e non a misura del turista.

Quali sono i momenti più emozionanti durante la navigazione e cosa vi distingue dagli altri tour in barca per il Tago?
Ce ne sono molti, la prima emozione si percepisce nel momento in cui usciamo dalla marina dove prevale un sentimento di libertà; quando issiamo le vele, coraggio e forza e infine quello stato costante di benessere quando si naviga e ci sentiamo in stretto contatto con l’elemento acqua.

Un’esperienza a dir poco unica ed indimenticabile per chi, come me, non ama le attrazioni turistiche quando visita nuovi luoghi ma vuole vivere, anche se per poche ore, un’esperienza con persone del luogo.
È purtroppo giunto il momento dei saluti ma conclusi con la promessa di un ritorno in un futuro molto prossimo per risognare nuovamente insieme a Furanai.
Anche voi volete vivere questa avventura come me? Contattami per informazioni e prenotazioni a info.lillyslfestyle@gmail.com.
(la foto di copertina è di proprietà di Furanai)
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Ma wow già con l’intro di questa sorta di fiaba mi avevi conquistata, poi con la vita avventurosa di Tatiana ho cominciato proprio a sognare! Che fascino la vita sul mare in barca a vela! Loro sue sono le persone ideali per vivere un’esperienza simile che definire “turistica” sarebbe troppo limitante, non trovi? 😉
Hai conosciuto due splendide persone. Buon vento a tutti!
Potrei aver scritto io questo commento. 😉 È esattamente quello che ho pensato e provato quando ho scoperto la loro storia. Il “turistico” non è sempre negativo ma io cerco sempre di trovare l’esperienza più “local” possibile quando viaggio.
Buona giornata cara <3
bellissimo!