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Casa do Alentejo, una gioia segreta di Lisbona

Passando per Rua das Portas de Santo Antão, una delle antiche porte di accesso della città vecchia (mura fernandine), nessuno si immaginerebbe mai cosa si nasconde dietro la porta del numero 58.

L’edificio di color crema non desta il minimo interesse, forse qualche curioso si potrebbe appena domandare perché c’è un insegna al neon che dice “Casa do Alentejo”? Ma nulla di più. Si comprende l’importanza dell’edificio dal brasone sulla facciata. ma nessuno immagina cosa si possa trovare al suo interno.

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Oggi, con questo articolo, andremo alla scoperta della Casa do Alentejo conosciuta anche da Marcello Mastroianni e Antonio Tabucchi. Perché? Perché fu location del film Sostiene Pereira ed una delle tappe imperdibili dei miei movie tour e non solo.

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UN PO’ DI STORIA – IL PALAZZO

L’edificio fu costruito alla fine del XVII secolo, su una sezione delle antiche mura Fernandine della città. Nel XX secolo furono apportate profonde modifiche strutturali. Inizialmente fu casa di una famiglia aristocratica di Lisbona, i Paes de Amaral conosciuti come i visconti di Alverca, da cui prese il nome il palazzo, Palácio Paes do Amaral o Palácio Alverca.

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Foto: Up&Up

Nel 1919, dopo esser stato utilizzato come liceo e magazzino per mobili, fu preso in affitto da un’azienda che lo trasformò in “Magestic Club”, primo casinò della città, più tardi conosciuto come Monumental Club. Un luogo di giochi d’azzardo e lussuose serate danzanti organizzate nel magnifico Salão dos Espelhos (salone degli specchi) che ricordiamo bene nella scena del film quando Mastroianni, il Dott.re Pereira, incontra il suo direttore.

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Foto: TripAdvisor

Nel salone impressionati sono gli stucchi decorativi ed i pannelli dipinti dall’artista Benvindo Ceia. Il salone al lato, comunicante appena per una porta e il palco, ha un ambiente dal tocco neo-rinascimentale con pitture romantiche dell’alentejano Domingos Costa. Questa seconda sala fu trasformata nel Café Orquidea per il film Sostiene Pereira.

La struttura originale della casa aristocratica oramai stava svanendo e la trasformazione fu opera dell’architetto António Rodrigues da Silva Júnior. Nel 1928 il casinò chiude le sue porte e nel 1932 passa ad esser gestito dal Grémio Alentejano che, posteriormente, comincia a chiamarsi Casa do Alentejo, la sede dell’Associação Regionalista Alentejana. Nel 1981 la proprietà cessa di essere dei discendenti della famiglia Paes de Amaral e diventa patrimonio di tutti gli alentejani.

Scopo dell’associazione era quello di creare una colonia regionale a Lisbona, idea che risale sin dal 1912. Vari furono i tentativi che durarono oltre dieci anni finché finalmente, il 10 giugno del 1923, fu fondato il Grémio Alentejano e nel 1939 passa a chiamarsi Casa do Alentejo, come la conosciamo noi oggi.

LA VISITA

Ogni volta che accompagno i miei clienti alla Casa do Alentejo restano sempre a bocca aperta appena varcano la soglia e cominciano a salire la scalinata che porta nel patio interno che ricorda un riad marocchino.

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Il patio è spesso utilizzato per organizzare manifestazioni, fiere dell’artigianato e degustazioni di prodotti regionali. Su questo piano c’è anche la Taverna con un magnifico patio all’aperto dove potrete fare l’aperitivo o cenare nelle caldi notti estive.

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Foto: Casa do Alentejo

Salita la doppia scalinata adornata da magnifici azulejos di stile neo-arabo e i pannelli di legno intarsiato, la stessa utilizzata da Mastroianni nel film, si accede al piano superiore dove lasciamo lo stile arabo per entrare nel mondo di Luigi XVI, pareti ricoperte di magnifiche maioliche ed opere di Jorge Colaço ed affreschi di Domingos Costa, Benvindo Ceia e José Bazalisa.

Proseguendo sulla destra si accede alla sala d’attesa decorata con azulejos di carta che rappresentano i semi della carte da gioco e la sala dell’attuale biblioteca / sala di lettura, antico salão de Jogos vero cuore del casinò dove si trovava la roulette ed altri tavoli da gioco.

Bisogna aspettare il 1928 per veder nascere la “biblioteca social” per diffondere la cultura regionale e non solo. Qui chiunque sopratutto chi non aveva mezzi per accedere alla cultura, poteva e può leggere giornali e libri gratuitamente.

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Dalla parte opposta del salone si trovano le due sale ristorante, dove noi abbiamo cenato diverse volte, con delle ampie finestre che affacciano sul patio interno dallo stile marocchino.

Le due sale sono in netto contrasto cromatico tra di loro, la prima dai colori caldi della terra che rappresentano scene di vita campestre con il suo ampio camino in fondo che la fa da padrone; la seconda completamente decorata da azulejos bianchi e azzurri che ritraggono scene di vita di corte.

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IL RISTORANTE

Un ristorante che non ha un menù vasto e questo per me è un punto a suo favore così si ha il vantaggio di avere prodotti freschi a cucinati al momento. Non recatevi in questo ristorante per un pasto veloce, non lo sarà. Gli alentejani sono famosi per la loro lentezza e questo ristorante vi farà capire perché. Fa parte del suo fascino, non è una critica.

Noi abbiamo mangiato nella sala campestre, antica sala da gioco all’epoca del casinò, visto che l’altra è utilizzata per gruppi. Il ristorante offre un menù a base di piatti tipici della regione dell’Alentejo, il più famoso sicuramente la “carne de porco à alentejana”, carne di maiale cucinata con patate fritte e vongole. Deliziosa.

ricetta portoghese

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A questo punto non mi resta che salutarvi indicandovi come arrivare alla casa nel caso non vogliate andarci con me.

COME ARRIVARE
Autobus: 709, 711, 732, 736, 759 (per gli itinerari consultare il sito ufficiale http://www.carris.pt)
Metro: Rossio (linea verde); Restauradores (linea blu)
Maggiori informazioni: www.casadoalentejo.com.pt
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12 pensieri su “Casa do Alentejo, una gioia segreta di Lisbona

  1. Ma che meraviglia! Hai ragione è molto orientaleggiante, sembra davvero un riad, lo adoro questo stile. E che fascino il fatto che sia stato un casinò negli anni 20 e poi la possibilità di rivivere le location del film dove la mettiamo? *__*
    Credo che il connubio patate fritte + vongole + carne di maiale me lo sogno stanotte! 😛
    Baci Lilly!

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