“Chi si ferma è perduto” è uno dei detti popolari italici che più amo. Forse per la mia indole, forse perché amo viaggiare, o forse per entrambe le ragioni. Come avete notato in questi ultimi mesi ho viaggiato molto per il Portogallo, da sud a nord e viceversa, condividendo sempre con voi i miei itinerari per delle brevi gite fuori porta da Lisbona.
Oggi vi scrivo di un itinerario un po’ impegnativo, quasi 600 km in appena un fine settimana ma vi assicuro che ne vale la pena e alla fine non vi sentirete così stanchi come potreste pensare. Oggi vi porto alla scoperta della Aldeias de Xisto (villaggi di scisto) della Serra da Lousã.
Prima di scrivervi in dettaglio il nostro itinerario, vorrei raccontarvi un po’ la storia di questi villaggi di pietra quasi abbandonati e poi recuperati per la promozione della cultura locale e del patrimonio.
aldeias de xisto, COSA sono?
Secondo gli archeologi questa zona fu occupata sin dalla preistoria, numerose sono le pitture rupestri incontrate lungo il fiume Zêzere, per non parlare poi dei reperti archeologici risalenti al neolitico e successivi. Non possiamo non citare poi, in tempi più recenti, la dominazione romana, barbara ed araba della zona. Ma bisogna attendere il Medioevo per individuare veri e propri centri abitati in espansione nominati Aldeias do Xisto.

Oggi si contano 27 villaggi di scisto sparsi nella regione centro del Portogallo, tra Castelo Branco e Coimbra. Noi abbiamo deciso di visitarne tre della Serra da Lousã. Nessun mistero sul perché hanno questa caratteristica molto fotogenica, sono stati edificati con la pietra locale, pietre scistose.
Le montagne che decorano questa incantevole zona del Paese sono ricche di questo materiale, ragion per cui fu utilizzata per la costruzione delle abitazioni. La semplicità non minimizza affatto la bellezza paesaggistica, anzi la esalta ancor di più.
IL NOSTRO ITINERARIO
Finalmente si parte. Per questo nostro fine settimana decidiamo di fare base in un piccolo villaggio (non di scisto) nei pressi di Figuierò dos Vinhos. Esattamente la zona distrutta nel giugno del 2017 dal terribile incendio che fece molte vittime. Lo scopo principale del viaggio era proprio quello di vedere, a distanza di un anno preciso, com’era la situazione forestale in quella magnifica zona della Serra da Lousã.
La posizione è strategica per l’itinerario che avevo nella mia mente. Prima tappa è il villaggio di Xisto di Talasnal, il più grande paesino di scisto della serra e il più turistico anche se noi di turisti non ne abbiamo visti più di 5 (fortuna per noi).
TALASNAL
Appena arrivati, dopo infinite curve nel bel mezzo della vegetazione incontaminata (qui l’incendio non è arrivato), lasciamo l’auto e cominciamo la nostra visita. Il suono che emette l’enorme fontana con la sua freddissima acqua di sorgente ci accompagna durante la nostra visita.
Si suppone che la fondazione di questo villaggio risalga alla seconda metà del XVII secolo. Pare che sia stata una zona occupata da pastori che portavano i loro greggi in primavera e in estate a pascolare su questi colli. Il primo rifermento ufficiale relativo a Talasnal risale al 1679 in un documento del comune di Lousã.
Ci perdiamo tra le stradine acciottolate, ogni angolo è una perfetta cartolina che avrei voluto spedire a famiglia e amici che condividono ancora con me la passione per questa antica pratica in via di estinzione a causa di whatsapp e affini (che peccato).
Il silenzio è sovrano, gli odori della natura sono intensi e l’umidità mattutina che ha bagnato le pietre di scisto dona un tocco fiabesco al paesino. Sullo sfondo il Trevim, il punto più alto della serra con i suoi 1204 metri di altitudine, che abbraccia con la sua verde chioma il paesino.
Prima di concludere la nostra visita volevamo provare i “Talasnicos” piccoli dolcetti conventuali di castagna, miele e mandorle creati da una famiglia locale di Talasnal. Purtroppo non li troviamo nel bar ma sappiamo che nel prossimo paesino non ce li faremo scappare
CANDAL
È incredibile il paesaggio che ammiriamo percorrendo le curve della serra che dividono i vari paesini di scisto. Numerose sono le piccole cascate che irrompono il silenzio del luogo e coprono il cinguettio di numerose specie di uccelli che popolano quest’area. Ammiriamo diversi falchi che attenti scrutano le stradine in cerca di prede.
Arriviamo dopo pochi chilometri alla seconda tappa, Candal. Il più accessibile dei villaggi, per la sua prossimità alla strada nazionale, N236, e con un negozio ufficiale delle Aldeias de Xisto. Permettetemelo, era una depressione. Unico punto a suo favole è aver trovato il dolcetto di Talasnal ed un miele di erica, mai visto prima. Compriamo entrambi e cominciamo l’impervia salita di scale.
Sicuramente è il villaggio più complesso da visitare, bisogna aver buoni polpacci e polmoni. È un susseguirsi senza fine di scale, non ci sono stradine solo scalini e il fiumiciattolo Ribeira do Candal che ne armonizza il percorso. Noi arriviamo circa a metà strada e decidiamo di tornare indietro. I più resistenti possono provare ad arrivare al belvedere che si trova in cima alla collina.
Prima di lasciare il villaggio bevo la gelida acqua della fontana pubblica datata 1941 che arriva diretamente dalla sorgente. Un sapore che mi riporta all’infanzia e alle mie passeggiate in montagna.
CERDEIRA
Ultimo villaggio visitato per questioni di tempo, ce la siamo presa comoda. Non amiamo correre per vedere tutto, preferiamo approfittare e prenderci il nostro tempo durante la visita. Alle 19 ci attendeva poi la partita del Portogallo (mondiali di calcio 2018) che abbiamo poi visto in un paesino di poche anime con i locali tra i fumi della carne grigliata, fiumi di birra portoghese e i trattori che passavano davanti la televisione collocata per strada da un bar. Un’esperienza unica. Ma torniamo a Cerdeira.
Quando si arriva a Cerdeira qualcosa di magico accade. Si entra passando un piccolo (e bassissimo) ponte di legno sotto il quale un allegro fiumiciattolo corre verso i piedi del colle dandoci il benvenuto.
Il verde dei prati fa risaltare ancora di più il colore scuro dello scisto e le case sembrano quasi disegnate da un ignoto pittore donando una sensazione di irrealtà costante.
Percorriamo il sentiero di ardesia che ci guida alla visita del villaggio. Quello che ci ha colpito di più e come l’arte abbia recuperato un villaggio abbandonato trasformandolo in una residenza artistica internazionale.
Qui si realizzano workshop, corsi di formazione ed esperienze creative. Potete accedere ad una biblioteca, un atelier, un negozio di artigianato locale ed altro ancora. Imperdibile il festival annuale, a luglio, Elementos à Solta – Art meets Nature, che riunisce artisti contemporanei di diverse aree che trasformano il villaggio in una galleria d’arte a cielo aperto.
Durante la visita cominciamo a sentire un certo languirono e, sapendo che sarebbe stato difficile trovare ristoranti nel bel mezzo della serra naturale, avevo preparato due belle baguette farcite con verdure grigliate a casa sul barbecue del giardino. Ed avevamo anche il dessert, ricordate? Il talasnico. Cosa voler di più dalla vita? E vogliamo poi parlare del nostro tavolo improvvisato? Di scisto naturalmente.
Il nostro viaggio alla scoperta dei villaggi di scisto della Serra da Lousã si conclude così. Sicuramente torneremo in questa zona per scoprire altri piccoli segreti che il centro del Portogallo nasconde.
Prima di lasciarvi voglio solo scrivervi una curiosità. Conoscete il famoso liquore portoghese Licor Beirão? Pensate che questo liquore nasce proprio in busta zona.
Una vera e propria icona nazionale nata nelle Lousã all’inizio del XIX secolo in una farmacia dove si producevano medicine e liquori naturali. Nulla sarebbe accaduto se un giorno un trasportatore di vino di Porto non si fosse innamorato della figlia del farmacista di Lousã.
Questo viaggio inaspettato porta al matrimonio dei due e all’apertura di una piccola fabbrica per la produzione del liquore. È il 1929 quando questo liquore comincia ad esser prodotto e commercializzato con il nome di Licor Beirão.
Se volete altri consigli su gite fuori porta da Lisbona, o su piccoli/lunghi viaggi alla scoperta del Portogallo, vi invito ad utilizzare questa mia mappa interattiva. Cliccando sulle località potrete accedere a numerose informazioni utili per costruire il vostro viaggio.
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Miele ed erica? Ha tutta l’aria di essere una cosa buona che sa di tempi antichi e di autenticità! Sai che mi sembra questo paesino? Quei villaggi montani della Valle d’Aosta con le case realizzate in ardesia! Io adorerei abitare in questi luoghi, non credo che mi verrebbe voglia di scappare. Hai fatto (e ci hai fatto fare) uno splendido viaggio nel passato! 😉
Buonissimo questo miele ed ha pure vinto diverse medaglie europee tra cui 4 d’oro. 😉 Grazie a te per aver letto questo mio post su un viaggio che spero di rifare al più presto per visitare gli altri 24 paesini. 🙂 Buona giornata