come organizzare un safari al parco kruger sudafrica

Safari fotografico nel Parco Kruger, un sogno realizzato

Suppongo che moltissimi di voi abbiano una lista di “cose da fare almeno una volta nella vita“. Uno dei punti nella mia era fare un safari fotografico privato nel Parco Kruger in Sudafrica. Ora posso spuntare la pallina dopo le cinque ore trascorse nel Kruger durante le quali siamo riusciti a vedere tutti i BIG 5 e molto di più. Curiosi? Continuate a leggere.

come organizzare un safari al parco kruger sudafrica

Tutto comincia una mattina dopo esserci svegliati alle 4:30, colazione in scatola preparata dal nostro hotel Hamilton’s Lodge la sera prima, ed incontro con la nostra guida pochi minuti prima delle 5:30 per cominciare il nostro safari privato che sarebbe durato ben 10 ore.

Si, avete letto bene la durata. Abbiamo optato per il full day (intera giornata), la differenza di prezzo era poca e poi noi avevamo un obbiettivo preciso: vedete tutti i BIG 5.

Quando si parlava di safari, di savane, di animali selvaggi e di Sudafrica a me veniva sempre in mente la canzoncina del film il re leone “Hakuna Matata”. Questa musica mi ha perseguitata per tutto il safari sopratutto quando avvistiamo sia Timon che Pumbaa.

i BIG 5, quali sono?

Torniamo ai nostri BIG 5. Non sapete quali sono? Allora: il leone (noi abbiamo visto un paio di leonesse con un cucciolo), il leopardo (visto ciondoloni su un albero da lontano), il bufalo (visti a mandrie, pare sia il più facile da avvistare), l’elefante (anche questi visti in abbondanza con relativi cuccioli ed infine, il rinoceronte (visti 5 o 6 durante la giornata).

animali parco kruger sudafrica

Credo sia rarissimo riuscire a vederli tutti se si organizza un safari in autonomia (self-drive safari). Perché? Durante il nostro safari la guida era sempre in contatto radio con le altre guide e i ranger del parco. Inoltre, se pensate che il parco è grande 380 Km di lunghezza per 60 Km di larghezza, potete capire perché secondo me è meglio affidarsi ad un safari accompagnati.

Vi ricordo inoltre che come in Mozambico in Sudafrica si guida al contrario altro fattore da valutare se decidiate l’opzione self-drive. Importante ricordare che è severamente proibito uscire dai veicoli all’interno del parco, si rischiano: multe salatissime, la scorta (sarete cacciati) fuori dal parco e “la vita” ovvio!

A questo punto, credo sia di dovere da parte mia darvi prima qualche informazione utile per l’organizzazione del viaggio e del safari stesso.

INFORMAZIONI DI VIAGGIO

DOCUMENTI – auto – denaro

Per raggiungere il Parco Kruger dal Mozambico o dal Sudafrica dovrete avere un passaporto e un visto. Consiglio di verificare i documenti ed eventuali prezzi sui siti ufficiali delle rispettive ambasciate.

All’interno del parco sarà difficile prelevare denaro, esistono appena un paio di bancomat all’interno dove si trovano hotel, ristoranti e negozi di souvenir. Noi abbiamo prelevato lì perché quando volevamo pagare con la moneta mozambicana storcevano il naso. Accettano invece Euro e Dollari Americani (attenti però comunque al cambio, di furbetti ce ne sono abbastanza).

MALARIA – SanitÀ

Comincio con informarvi che nel Parco Kruger c’è il rischio malaria quindi è consigliabile fare la profilassi. Consultate il vostro medico per farvi consigliare. Inoltre, sarebbe meglio fare un’assicurazione di viaggio o almeno sanitaria, i prezzi lì non scherzano. Portate con voi anche alcuni medicinali di base.

COME VESTIRSI (NON È UN CONSIGLIO DI MODA MA DI BENESSERE)

No, non è un consiglio da fashion blogger ma di benessere e praticità. Anche se andrete nel periodo caldo, la mattina fa sempre molto freddo. Consiglio quindi un maglioncino e una sciarpa che potrete togliere man mano che il sole comincia a riscaldare l’aria.

Io opterei per dei pantaloni lunghi e scarpe chiuse per evitare di esser attaccati dalle zanzare. Ricordate che i fuoristrada sono aperti. Non dimenticate il repellente e un cappello.

DOVE ENTRARE – I GATE

I gate, ovvero le porte di accesso, del parco Kruger sono 9 in totale e tutte localizzate in Sudafrica. Noi abbiamo pianificato il nostro safari al Kruger includendolo nel nostro viaggio in Mozambico.

Forse non sapete che esiste un gate di entrata che dista pochissimi chilometri dalla capitale mozambicana. Il gate in questione è il Malalene a 120 km da Maputo (contro i 420 km da Johannesburg e i 1840 km da Città del Capo). Leggete qui per capire come ottenere i documenti di entrata e uscita dei due Paesi in auto alla frontiera Ressano Garcia.

porta accesso parco kruger

Potrete anche optare per l’arrivo in aereo direttamente fuori dal parco. Esistono tre piccoli aeroporti: Nelspruit, Hoedspruit e Skukuza. Tutti collegati con voli giornalieri a Joanesburgo, Città do Capo e Durban.

DOVE DORMIRE DENTRO O FUORI

I gate hanno orari di apertura e chiusura e se non pernottate all’interno le multe per chi esce dopo l’orario di chiusura sono salatissime. Noi abbiamo optato per un alloggio esterno, a 500 metri dal gate Malelane, l’Hamilton’s Lodge, tanto durante la notte, se non prenotate un safari notturno resterete chiusi in hotel visto che gli animali sono liberi nel parco.

dove dormire parco kruger sudafrica

Credo di avervi detto tutto e siamo quindi arrivati al nucleo di questo articolo, la nostra esperienza di viaggio.

IL NOSTRO SAFARI (FOTOGRAFICO)

Come avete notato sottolineo spesso che si tratta di un safari fotografico, sarei incapace di partecipare ad un safari di caccia oltre ad esser contraria in ogni particella del mio corpo. Odio la caccia così come chi la pratica.

Abbiamo decido di dormire due notti in Sudafrica, la prima per riposarci dalla lunga strada in auto da Maputo fino al gate Malelane. I chilometri sono pochi, appena 120, ma i limiti di velocità sono esasperanti così come i controlli alla frontiera. Evitate le ore di colazione e pranzo dove il personale, già scarso di suo, si dà latitante.

gate porte di entrata al parco kruger

Arrivati all’Hamilton’s Lodge, un hotel di lusso che ci ricorda subito la storia del famoso Sir Hamilton il primo guardiano del parco, o per meglio dire, l’inventore del parco stesso. Ma di questo vi parlerò più tardi.

Prendiamo possesso della stanza, una meravigliosa e spaziosissima suite, ci rinfreschiamo un po’ ed andiamo a prendere un aperitivo in piscina prima di prepararci per la cena.

hotel hamilton's lodge sudafrica

Ci accomodiamo sulla terrazza, vista la piacevole temperatura serale che ha portato ristoro al caldo della mattina. Restiamo piacevolmente colpiti dalla mancanza di zanzare che mi rallegra non poco visto che solitamente mi divorano viva.

hamilton's lodge sudafrica

Brindiamo alla nostra nuova avventura che ci attendeva dopo poche ore con un bianco locale. Per la cena scelgo l’unico piatto di pesce del menù, ovviamente di fiume. Lo chef io lo stellerei per la bontà e la presentazione delle pietanze.

cosa mangiare sudafrica hamilton's ristorante

Decidiamo di trasgredire anche con un dolce finale per concludere la lunga giornata. Non possiamo goderci le stelle perché domani la sveglia suonerà al massimo alle 4:30 quindi ci ritiriamo nella nostra stanza per riposare.

Il sogno sta per realizzarsi….

Alle 5:20, puntualissimo, arriva la nostra guida. Saliamo sul fuoristrada che ho visto e sognato durante anni su internet. Si accende il motore e siamo ufficialmente pronti per cominciare la nostra avventura.

safari fotografico parco kruger sudafrica

Vi ricordo che è proibito all’interno del parco: introdurre bibite alcoliche, droghe, uscire dai veicoli, dar da mangiare agli animali, avvicinarsi troppo agli animali, prelevare pietre e altri elementi dal parco. 

Arriviamo dopo pochissimi minuti al gate, preventivate che più tardi andrete più fila troverete e tempo perderete. Alle 6 apre lo sportello per registrare chi entra nel parco. La nostra guida fa tutto e dopo nemmeno 2 minuti è già di ritorno in auto. Si entra!

La natura insolita per noi ci rapisce e ci fa entrare in un stato contemplativo. Dopo meno di 30 minuti siamo baciati dalla fortuna, ecco un leopardo ciondoloni su un albero. Abbastanza lontano ma è anche uno dei Big 5 più difficile da avvistare. Peccato non aver avuto l’attrezzatura fotografica adatta.

safari parco kruger

Purtroppo le nostre 10 ore di safari sono state quasi completamente trascorse sotto la pioggia costante. Per fortuna la nostra guida ci fornisce degli impermeabili e delle coperte per il freddo. Vi assicuro che non scherza. Tra il vento dell’auto aperta e la pioggia, tremavamo.

elefante parco kruger sudafrica

Il safari prevedeva anche due soste: la prima per la colazione, che noi avevamo già fatto in stanza, e la seconda per il pranzo incluso nel nostro pacchetto in forma di buffet all you can eat. Avendo un’oretta a disposizione, ci riscaldiamo un po’ tra la sala ristorante e il negozio dei souvenir.

Il safari continua così come le trasmissioni radio tra le guide. È simpatico ritrovare altri fuoristrada con gli stessi visitatori durante i percorsi, ci si sorride a vicenda come un ritrovo ad un bar di quartiere. Tutti a caccia di emozioni, questa sì che l’accetto.

safari parco kruger gli animali

Devo dire che siam tornati alla fine in hotel infreddoliti, zuppi e con poca sensibilità degli arti ma felici come bambini in un negozio di giocattoli. Perché? Perché oltre ai Big 5 abbiamo visto numerose gazzelle, sciacalli, avvoltoi, iene con tanto di cuccioli, facoceri e suricati (quelli di hakuna matta per intenderci) ed anche animali che solitamente escono solo di notte.

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La nostra guida era forse più emozionata di noi, ripeteva sempre che eravamo “fortunatissimi” e lui stesso fotografata con il cellulare. Per maggiori informazioni sul parco e sui safari vi consiglio di accedere al sito web ufficiale http://www.krugerpark.co.za.

GALLERIA FOTOGRAFICA

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DOVE DORMIRE e MANGIARE

La prima cosa che mi ha fatto scegliere ed innamorare subito dell’Hamilton’s Lodge è la sua storia. Come vi anticipavo prima, sapevate che James Stevenson-Hamilton fu il primo guardiano del Kruger National Park?

Dopo la prima guerra mondiale, a cui ha partecipato, nel 1920 torna a Malelane per salvare la riserva. Fu aiutato dall‘istituzione della linea ferroviaria Selati, originariamente costruita per trasportare l’oro. Nel 1922, con l’oro che comincia a scarseggiare, fu istituito il Round in Nine Tour. Così nasce il primo safari della storia del Parco Kruger.

Paul Kruger and James Stevenson Hamilton
Foto: Paul Kruger e James Stevenson Hamilton

Bisogna però aspettare il 1927 per l’apertura ufficiale al pubblico del parco con un numero limitato di visitatori e una tassa di 1£. Nel 1935 erano circa 26.000 le persone che attraversavano il gate, oggi il numero è di circa un milione all’anno. Per leggere la storia completa del parco, cliccare qui.

Dopo aver letto una storia così non vi vien voglia anche a voi di pernottare lì?

IL NOSTRO SOGGIORNO ALL’HAMILTON’S LODGE

L’Hamilton’s Lodge è un lodge di 4 stelle a 500 metri dal gate Malelane del Parco Kruger. Sono 11 le suite, io le chiamerei più villette monolocale, che affacciano sul giardino discreto e la piscina. In questo stesso giardino c’è la bianca casetta che ospita le colazioni degli ospiti così da non esser disturbati da visitatori esterni.

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La nostra esperienza all’Hamilton’s Lodge è stata buona, le stanze pulitissime e molto silenziose hanno vista sulla piscina. La stanza è molto spaziosa, dagli arredi di classe e super accessoriata con tv via cavo, frigorifero, aria condizionata e prese di corrente varie anche per prese USB.

dove dormire parco kruger

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Il bagno enorme aveva di tutto per l’igiene persone e sul letto abbiamo anche trovato un gentile omaggio, utilissimo, un repellente per le zanzare ma vi devo dire inesistenti sia dentro la stanza che fuori in piscina e sulla terrazza del ristorante.

Il personale, meno simpatico dei mozambicani, è stato abbastanza professionale. Il wifi non funzionava e dopo varie richieste ho desistito.

Il ristorante lo consiglio vivamente, anche gli ospiti dei vicini hotel mangiavano al nostro ristorante. Qualcosa vorrà pur dire. Poca scelta per chi non mangia carne ma era da aspettarselo vista la distanza dalla costa.

Impressionante la cantina dei vini. Sapevamo che il Sudafrica fosse famoso per i suoi vini ma non ci aspettavamo questa eccellenza e con prezzi bassi rispetto la qualità. Unica pecca i tappi che si svitano ma l’importante è il sapore, giusto?

vini sudafricani hotel hamilton's lodge

Prima di lasciarvi voglio informarvi che il presente articolo è stato sponsorizzato in parte (appena l’hotel che ci ha ospitato), pare che ora sia obbligatorio dirvelo quindi ora che ve l’ho detto posso con animo lieve pensare al prossimo articolo da scrivervi, dove andremo insieme? A Bruxelles. A presto!

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6 pensieri su “Safari fotografico nel Parco Kruger, un sogno realizzato

      1. in una riserva privata sempre in Sudafrica, si chiama Madikwe Game Reserve. E’ una riserva piccola dove si fa fuoripista e dove hanno un bel programma di protezione degli animali. Ho scelto quella perché era Malaria free e abbiamo evitato di fare la profilassi

  1. Che meraviglia! Sai credo che sia nella lista dei sogni di tutti noi un bel safari fotografico al Kruger! Interessante anche la storia, non la conoscevo affatto! L’Africa ha fatto da location ad una marea di film, (il mio preferito è senza dubbio La Mia Africa) e sarebbe bellissimo fare da cinetravelguida in un paese straordinario come questo! 😉

    1. Uno dei miei film preferiti. 😉 Credo sia un’esperienza da fare almeno una volta nella vita, la sensazione è incredibile. Te lo auguro!! L’adrenalina è alle stelle se si pensa che siamo completamente senza protezioni dinanzi animali selvaggi. Un rispetto mutuo si instaura. <3

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