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Dolci di Natale portoghesi e i dubbi amletici di un’italiana in Portogallo

Quando si espatria all’estero spesso si fa a lotta tra le tradizioni della terra natale e quella della terra che ci accoglie. Io amo la gastronomia portoghese e non sono una di quelle italiane che deve assolutamente mangiare prodotti italici per sopravvivere, anzi. A Natale però….

[AGGIORNATO NOVEMBRE 2019]

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Panettone o Bolo Rei? questo è il problema….

Che non me ne voglia William Shakespeare ma uno dei momenti, uno dei pochi, che mi fa trasformare in una di quegli italiani ossessionati con il made in Italy è durante le feste natalizie quando non resisto al panettone.

La tradizione portoghese prevede l’acquisto del dolce natalizio per eccellenza, il Bolo Rei (Dolce del Re in versione anche femminile Bolo Rainha) ma io al panettone non riesco proprio a rinunciare.

Panettone vs Bolo Rei

Non starò di certo qui a raccontarvi la storia del nostro amato panettone ma credo sia d’obbligo raccontarvi invece quella del Bolo Rei. Visto che state seguendo il mio blog deduco che vogliate conoscere tutte le curiosità sul Portogallo anche durante le feste natalizie.

STORIA DEL BOLO REI

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A differenza di quello che si può pensare il Bolo Rei non nasce in Portogallo ma in Francia, più precisamente alla corte di Luigi XIV. Discendente diretto del dolce francese chiamato galette des rois di Bordeaux e adattato poi ai palati portoghesi da Baltazar Rodrigues Castanheira Filho della famosa Confeitaria Nacional.

Pur ricordando l’origine francese pare che il dolce natalizio sia molto più antico e risalga all’epoca romana quando era preparato durante le feste dedicate al dio Saturno (le saturnalie).

Anche la tradizione di collocare una fava al suo intero pare che risalga a quell’epoca. Chi trovava la fava era proclamato il re della festa (o come veniva chiamato il “re della fava”). I cristiani perpetuarono questa traduzione ma la attribuirono all’omaggio verso i Re Magi.

Oro, incenso e mirra si trasformano in ciambella,  frutTa caramellizzata e aroma.

Ritornando alla fava, secondo la leggenda i Re Magi per decidere chi sarebbe stato il primo a rendere omaggio al nascituro seguirono il consiglio di un panettiere che confezionò per loro un dolce e vi nascose al suo interno una fava. Il re che avesse avuto la fava all’interno della fetta di dolce sarebbe stato il primo a presentarsi dinanzi il divin bambino.

Oggi solitamente si incontra una miniatura di ceramica, quindi attenti ai denti e masticate bene. Ricordate: chi troverà la sorpresa dovrà comprare il Bolo Rei l’anno successivo, come tradizione comanda.

panettone portoghese il bolo rei

NOTIZIONA: per i miei lettori vegani, da quest’anno la Pastelaria Batalha in Chiado produce Bolo Rei e Rainha in versione vegan, così come già vendeva il pastel de nata vegano.

I dolci di natale portoghesi

Oltre al Bolo Rei durante le feste natalizie in Portogallo potrete trovare anche altri dolci insoliti e che troverete nelle pasticcerie appena in questo periodo.

Già vi ho citato il Bolo Rainha, versione femminile del Bolo Rei, senza canditi ma ricoperto da mandorle e noci. Adatto a chi non ama i canditi e l’uva passa.

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Foto: Boa Cama Boa Mesa

Passiamo poi, in ordine alfabetico, ad una serie di dolci tradizionali di cui  forse non ne avete mai sentito parlare. Pronti ad ingrassare?

Aletria de Natal

Aletria deriva dalla parola araba al-irtiâ o anche semplicemente itriya, parola utilizzata per indicare la pasta (più precisamente gli spaghetti). Si suppone che sia arrivata nella Penicola Iberica intorno al VIII / XIX secolo grazie ai Mori.

Secondo il “Libre de sent soví” di autore catalano anonimo esisterebbero due maniere di cucinare l’aletria: una con latte di mandorle e l’altra con il miele. Per riassumere in poche parole è come mangiare gli spaghettini in crema dolce. Non storcete subito il naso, è buono.

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Foto: Vida Ativa

Azevias de Grão 

Non sarebbe Natale che si rispetti in Portogallo senza un bel dolce fritto. Ne esistono numerosi e ne troverete alcuni continuando a leggere la mia personale lista, passiamo però adesso alle Azevias dai numerosi ripieni: ceci (come nella foto), di patata dolce o di zucca.

Pare che la sua origine provenga dal monastero di Santa Clara di Coimbra, come potete immaginare inizialmente si chiamavano pastéis de Santa Clara (che a Coimbra non cambiano di nome).

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bolinho de jerimu

Sono dolci di zucca fritti conosciuti anche come bolos de Abóbora Menina oppure Mimo do confessor. Originari del Convento de Salvador di Braga nella regione del Minho, al nord del Portogallo, sono i protagonisti che chiudono il cenone. Anche lo scrittore e poeta brasiliano Machado de Assis ne decantava le lodi:

(…) É que esta criatura, adorável, divina,
Nem se pode explicar, nem se pode entender:
Procura-se a mulher e encontra-se a menina,
Quer-se ver a menina e encontra-se a mulher!

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Broa Castelar

La Broa Castelar è una specialità creata dai fratelli Castelar proprietari dell’antica Confeitaria Francesa fondata nel 1860 che profumava la Rua do Ouro in piena Baixa Pombalina di Lisbona, una parallela di Rua Augusta per intenderci. Sono preparate con mandorle, arancia grattugiata e patata dolce.

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Coscorões de Natal

Altro dolce natalizio di origine moresca che pare sia stato introdotto in Europa dai crociati proprio grazie al fatto che durano diversi giorni e facilitava il loro trasporto durante lunghi viaggi.

Ricoperti di sale o miele, i coscorões sono preparati con farina, burro e uova. Alcune varianti che esistono contengono succo di arancia o altri prodotti regionali, ma sempre fritti.

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LAMPREIA

Anche se in Portogallo esiste un pesce con lo stesso nome qui mi riferisco al dolce natalizio creato nel monastero di Santa Clara di Coimbra. Altro dolce conventuale a base di uova e zucchero. con una decorazione a base di glassa, fili di uova, confetti argentati, fichi e ciliegie cristallizzate.

Per chi non lo sapesse tutti i dolci conventuali erano preparati con le uova per evitare di sprecare i tuorli non utilizzati dalle suore. L’albume? Era utilizzato per inamidare gli indumenti. Pare che il Portogallo fosse il maggior produttore di uova e il maggior esportatore di albume d’Europa.

Il miele invece era il principale dolcificante nelle cucine fino all’importazione della canna da zucchero dal Brasile nel XV e XVI secolo.

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Foto: Mulher Portuguesa

Rabanada 

Chiamate anche Fatias Douradas (in realtà la Rabanada pare sia fritta in olio e la Fatia in burro) sono uno dei numerosi dolci natalizi fritti. La frittura è quasi l’unico metodo di cottura dei dolci in Portogallo in questo periodo dell’anno quindi prenotate già il dietologo per gennaio. Non resisterete ma torniamo alla Rabanada.

Sicuramente la versione più famosa è venduta nel Café Majestic di Porto, segnate in agenda per un futuro viaggio al nord del Portogallo. Non temete potete trovarle anche in altre regioni portoghesi.

dolci natalizi portogallo

Sonhos

Non per nulla si chiamano “sogni”. Non è Natale in Portogallo per me se quando vado al bar a prendere un caffè non lo accompagno da questa tenera pallina fritta. Possono avere dei ripieni come la crema di zucca ma io li preferisco senza.

Pare sia un dolce di origine turca e sono molto popolari anche in Grecia, Cipro, Bulgaria e Egitto. Mangiarli vi farà fare un viaggio nel sapori del Mediterraneo e l’est europeo. L’origine di questa pallina pare rappresenti il nascere del sole, la luce, l’amore… direi ottimi per festeggiare il solstizio d’inverno alias il Natale.

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Tronco de Natal

Ancora la Francia ci mette lo zampino o forse i portoghesi hanno messo lo zampino in Francia importandone un altro dolce. Anche se tutti pensano che sia un dolce natalizio del XIX secolo in realtà è ben più antico e veniva preparato per dare il benvenuto all’inverno. Sicuramente un dolce di origine pagana.

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Foto: Marcia Junqueira

Ora che vi ho fatto ingrassare solo a leggere questo articolo vi consiglio di cercare una pasticceria a Lisbona, quella che più vi ispira, e di provarli tutti. Buon appetito e buone feste!!

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dolci tipici portogallo

12 pensieri su “Dolci di Natale portoghesi e i dubbi amletici di un’italiana in Portogallo

  1. Io per prima sono sempre curiosa di provare dolci (e non solo) tradizionali di altri paesi, ma il panettone è pur sempre il panettone 😉 Sarà che da bambina aspettavo tutto l’anno di mangiarlo… Comunque non scherzano eh i portoghesi – ci sono tantissimi dolci tra cui scegliere! Sai che una pasticceria della mia città fa un dolce che assomiglia tantissimo al Tronco de Natal? Magari il proprietario è stato in Portogallo e ha preso ispirazione proprio lì!

    1. Mi capisci allora 😉 il tronchetto esiste in Italia anche se in origine è francese. Alla fine sono caduta in tentazione ed ho comprato una scatola di dolcetti misti portoghesi che mangerò insieme ad una bella fetta di panettone heheheheh W l’Ingrasso. Buone feste!!

  2. I sogni devono essere squisiti! 😛 Conoscevo la storia del Bolo Rei e della tradizione della “fava-sorpresa” forse me ne parlasti proprio tu! 😉 Comunque nessun dilemma Shakespeariano Lilly, perché dover per forza esprimere una preferenza e scegliere? Come fa una nota canzoncina pubblicitaria che va in questo periodo “A Natale puoooiii” 😉 Vado a misurarmi la glicemia dopo aver letto questo post! 😛

    1. Sono i miei preferiti, assomigliano alla pasta delle nostre graffe ma più morbida <3 Io la glicemia non la misurerò fino a gennaio, alla fine ho comprato un assortimento misto portoghese che mangerò insieme al panettone. Meno male che avrò dei tour in queste settimane altrimenti diventerei una balena che rotola per le vie di Lisbona. 😛 Buone feste!

  3. Adoro il Bolo Rei, ma vorrei tanto trovare un Panettone o un Pandoro di qualità qui a Lisbona, per una cena con portoghesi mi sembra un’idea più originale.
    Sapresti consigliarmi un negozio o pasticceria dove vendono prodotti artigianali italiani dove potrei trovarli?
    Scusa se commento un post vecchio ma mi sembra sia in tema 🙂

    1. Ciao Giulia, io lo compro al Pingo Doce si chiama La Torinese e lo trovo buonissimo e a prezzi onesti. Altrimenti devi andare in negozi gourmet (prezzi allucnanti) oppure al Corte Inglês con prezzi medio alti. Non esistono pasticcerie o affini di dolci italiani qui a Lisbona, mi dispiace.
      Puoi, se mi permetti, provare a farlo tu per la cena con portoghesi. 😉 Io quest’anno farò i Mustacciuoli.

      1. Grazie mille, cercherò questa marca che dici. Ho provato a guardare qualche ricetta ma mi sembra troppo complicato per le mie capacità XD.
        Per quanto riguarda il Pandoro invece? credo sia ancora più difficile trovarlo visto che qui è praticamente sconosciuto. Tu l’hai mai trovato?
        In bocca al lupo con i Mustacciuoli!! 😀

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