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Tomar la città templare del Portogallo

Sicuramente una delle città più famose del Portogallo, Tomar è la città templare portoghese per eccellenza. Siete pronti a ripartire con me alla scoperta di questa misteriosa e affascinante cittadina del centro del Portogallo?

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PRENOTA TOUR DEI TEMPLARI PARTENZA DA LISBONA

All’epoca della colonizzazione romana, Tomar si chiamava Nabantia, fu poi conquistata dagli arabi, che la occuparono fino al XII secolo quando, Dom Alfondo Henriques la regalò ai templari come riconoscimento degli aiuti ricevuti nella lotta contro i musulmani.

Chi arriva a Tomar per la prima volta, non può restare indifferente dinanzi il fiume Nabão. Un fiume che carica una triste storia d’amore ricordata dalla statua di Santa Iria, una monaca uccisa da un principe innamorato e non corrisposto. Il suo corpo fu smembrato e gettato nel fiume e, come da leggenda vuole, arrivato intatto a Santarém.

Parcheggiamo l’auto davanti l’ingresso del parco Muchãu, un sorta di isolotto del fiume, dove si trova ancora un antico mulino ad acqua con pale di legno.

Piacevolissima la passeggiata all’ombra dei numerosi alberi che decorano il parco. Vi consiglio inoltre un rilassante caffè preso alla terrazza bar proprio a bordo fiume.

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Attraversiamo il giardino per arrivare al centro storico. Non potete immaginare la mia sorpresa quando scopro che esiste una street artist che si chiama “Liliana” e che ha firmato gran parte dei muri delle case abbandonate del centro.

tomar-citta- street art

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Percorrendo le stradine dal fascino medievale e ricche di edifici decorati con le tipiche mattonelle, gli azulejos, arriviamo alla Piazza della Repubblica. La piazza, inaugurata nel 1940, è una vera e propria cartolina con la chiesa di São João Baptista, la statua di Dom Gualdim Pais, fondatore della città, e il Covento di Cristo che fa da sfondo.

centro tomar portogallo

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Una curiosità della piazza è proprio la statua di Dom Gualdim Pais, crociato portoghese, monaco e cavaliere templare di

La statua fu realizzata da Macários Dias e se la guardate di lato, vedrete che parte della spada vi darà un’illusione ottica abbastanza significativa, sopratutto se si pensa che sta rivolta di fronte la chiesa di São João Batista. Non voglio svelarvi più così, son sicura che i più curiosi che mi stanno leggendo ci andranno di sicuro.

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La chiesa è della fine del XV secolo con un magnifcio portale in stile manuelino, un tardo gotico. Consiglio di entrare per una breve visita per ilsuo pulpito scolpito in pietra, gli azulejos denominati “punte di diamante” e le pitture del XVI secolo tra le quali l’Ultima Cena di Gregório Lopes.

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Per la visita della città di forma accessibile consiglio di scaricare qui la mappa con i percorsi adatti alle sedie a rotelle.

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Arriva l’ora di pranzo e per riposarci leggiamo una guida del Portogallo del 1985, è incredibile come la descrizione della cittadina e della strada per arrivarci sia ancora così attuale e ferma nel tempo. Una delle preziosità di questo Paese.

tomar portogallo

Riposati e rifocillati continuiamo la nostra visita. Sicuramente il luogo più visitato della città è il Convento di Cristo, un luogo misterioso, una visita imperdibile per scoprire i segreti che i templari hanno nascosto in Portogallo.

Se doveste visitare Tomar di domenica ed amate i mercatini delle pulci vi consiglio di non peredere questa occasione. Inoltre, il mercato ha un’ottima vista da lontano del castello.

cosa fare a tomar cosa fare a tomar

Consiglio anche una passeggiata a caccia di arte urbana per le strade della città. In questi ultimi anni, numerosi sono le opere realizzate che oggi colorano la città.

[Foto autori vari]

il castello / convento

D. Henrique, il famoso navigatore, nel 1420 trasforma il castello di Tomar, all’epoca sede dell’Ordine di Cristo, in convento. Camminare al suo interno ci fa fare un vero e proprio salto nel tempo.

Saliamo al convento in auto, oramai i vari parcheggi (molto piccoli) sono tutti a pagamento. Ci sono anche altre opzioni per salire: tuk tuk, taxi, oppure, a piedi per i camminatori (difficoltà medio alta).

Arriviamo al castello di mattina, essendo inverno troviamo pochi visitatori. Prima di entrare prendiamo un caffè alla terrazza bar con una bellissima vista delle mura.

tomar visita del castello templare

Varchiamo il portone in legno e restiamo a bocca aperta per la bellezza del convento, rinchiuso tra le alte mura come una gemma. Questa parte del castello non è a pagamento ma se vorrete entrare nel convento dovrete pagare l’accesso. esistono molti sconti per bambini, pensionati e studenti.

[Ricordo che i residenti la domenica mattina non pagano l’entrata ma bisogna fornire il NIF o altro documento che ne provi la residenza.]

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Quasi ci sembra di vedere i cavalieri percorrere gli stessi corridoi, o vedere i monaci camminare a passo lento verso le loro piccole celle. Si nota subito che il complesso ripercorre varie epoche e varie fasi di costruzione. Imponente è la finestra manuelina della sacrestia ricca di misteriose simbologie.

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Ricordando Umberto Eco, rileggerò volentieri il suo Pendolo di Foucault (Umberto Eco, Bompiani, 1988, pp. 303-306). Per chi non lo sapesse, lo scrittore ha dedicato a Tomar un intero capitolo:

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«Tomar, il castello dei Cavalieri di Cristo, un luogo in cui i sopravvissuti dell’ordine godevano di piena libertà, di guarentigie immutate, e in cui erano in contatto con gli agenti del secondo gruppo! (…) I Templari, costituitisi in ordine segreto, elaborano un piano che deve durare seicento anni e concludersi nel nostro secolo. I Templari erano persone serie. Quindi se parlavano di un castello, parlavano di un luogo vero. Il piano partiva da Tomar.»

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Umberco Eco non è stato l’unico scrittore a restare affascinato da Tomar anche lo scrittore portoghese, figlio di questa regione, José Saramago cita Tomar e il suo convento in Viaggio in Portogallo (ed. Einaudi Tascabili, 1999, pp. 298-301).

MOBILITÀ RIDOTTA E CIECHI:  Esistono accessi dalla zona nord del convento. All’interno ci sono diverse rampe che facilitano la visita con sedie a rotelle. Per i non vedenti esistono visite con audioguide e un percorso speciale durante il quale si potranno toccare le forme architettoniche del convento. Maggiori informazioni.

La visita del convento dura circa due ore, ovviamente dipenderà da voi e dalla vostra curiosità, conclusa la quale vi consiglio di riprendere l’auto e andare a visitare l’acquedotto di Pegões costruito per portare l’acqua al convento.

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L’acquedotto

Conclusa la visita di Tomar consiglio, prima di andar via, una visita al magnifico acquedotto di Pegões anch’esso citato da Saramago nel suo libro di viaggio.

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L’acquedotto di Pegões Alto, una dimostrazione di come l’utilità non sia incompatibile con la bellezza: la ripetizione successiva di archi a tutto sesto sugli archi spezzati, più ampi, avvicina la monumentalità della costruzione, la rende meno imponente. L’architetto, con un artificio di linee, ha finito per ideare un falso acquedotto, che fa da sostegno a quello vero nel quale viene trasportata l’acqua. (Saramago, Viaggio in Portogallo p. 302)

Dalla lunghezza di 6 chilometri, percorribili grazie a un sentiero che coincide con il cammino di Fatima, la sua costruzione iniziò nel 1593, sotto il regno di Filipe I. L’architetto responsabile era Filipe Terzio ma l’acquedotto fu concluso da Pedro Fernando de Torres nel 1641.

Situato nella valle della Ribeira dos Pegões, è una magnifica costruzione di 180 archi per un’altezza di 30 metri. Sin dal 1910 (anno della prima Repubblica portoghese) è stato classificato dalla IGESPAR como Monumento Nazionale.

Il nostro viaggio si conclude così, tra leggenda e realtà, in una terra che ha ancora tanto da svelare e che ci invita a nuove avventure. Prima di salutarvi condivido con voi alcune informazioni utili se state per organizzare una visita a Tomar e dintorni.

LA FESTA DOS TABULEIROS

DOVE MANGIARE

Consiglio: Cervejaria do Fernando (R. da Silva Magalhães, 47) e la Cervejaria Restaurante Lusitânia (R. Alexandre Herculano, 1D). Entrambe in centro e a pochi metri dal fiume. Per un pranzo veloce o una merenda, invece, consiglio i toast di tonno del Café Santa Iria un’antica chiesa trasformata in bar a due passi dal ponte vecchio della città.

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Non consiglio: il ristorante Infante. il locale è molto bello, sembra di essere in una sala di un castello templare. Il personale è simpatico e gentile. Troppo caro per quello che offre in termini di quantità e qualità degli ingredienti. Ricordo che ci sono diverse trattorie in città con ottima cucina e prezzi più ragionevoli.

DOVE DORMIRE

Se volete dormire a Tomar, cosa che consiglio vivamente perché la cittadia di notte si trasforma, vi consiglio la casa di Ana in pieno centro storico con tanto di patio, un albero di arance e una pace incredibile.

Potete prenotare su Airbnb qui (se non siete ancora iscritti potetete farlo cliccando QUI e ricevere da me 30€ da utilizzare per la vostra prima prenotazione).

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come arrivare

Potete arrivare in treno, consultare orari e prezzi nel sito ufficiale http://www.cp.pt.

In autobus con la Rede Nacional de Expressos, consultare orari e prezzi nel sito ufficiale www.rede-expressos.pt.

In auto: Tomar dista 20 Km dall’uscita della A1 autostrada che collega Lisbona al nord del Paese. Calcolate poco meno di due ore di viaggio. L’autostrada è a pagamento.

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