Simbolo di grandi navigatori, scoperte di famose rotte navali, luogo di magnifici ed imponenti monumenti in arte manuelina, di golosi pasticcini e prigioni in mezzo al fiume. Belém, il quartiere più occidentale di Lisbona.

A meno di 10 km dalla famosa piazza di Lisbona si arriva a Belém, conosciuto come il quartiere delle Grandi Scoperte Marittime. Fu da qui che Vasco da Gama (sabato 8 luglio del 1497) e Pedro Álvares Cabral con le sue 13 navi (9 marzo del 1500) salparono per raggiungere l’India.
E voi siete pronti a salpare con me per questo viaggio virtuale verso Belém?

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Un po’ di storia
Sapevate che Belém non è sempre stato un quartiere di Lisbona? Era infatti una località distinta unita da un ponte, l’attuale zona denominata Alcântara (che significa per l’appunto ponte).
Dove oggi fiumi di turisti si accalcano al sole per visitare alcuni dei monumenti emblematici della capitale portoghese, in passato, Belém era appena un porto con un’intensa attività marittima legata alla pesca, di un paesino di pescatori della zona, l’attuale Restelo. Restelo, per chi non lo sapesse, nacque a causa dell’aumento del numero di marinai che lì si stabilirono.
Nel XIV secolo la zona continua a crescere anche grazie ai mori che cominciarono a coltivare lì la terra. Liberi o schiavi, era da lì che molti altri partivano verso il mare per la pesca.
Con un numero oramai cospicuo di abitanti, D. Henrique fece costruire una chiesa donata poi all’Ordem de Cristo (ex templari per intenderci) e una fontana pubblica per dissetare la popolazione locale.

Senza dilungarmi ulteriormente, credo che voi vogliate arrivare al sodo, posso dirvi che dobbiamo aspettare il re Manuel I per cominciare a delineare la silhouette di Belém che conosciamo oggi.
Fu D. Manuel, infatti, che fece erigere la nuova chiesa di Santa Maria de Belém (attuale monastero dei Gerolamini) e una torre “di quattro piattaforme”, la Torre di Belém.
Comincia da qui la costruzione di palazzi nobiliari e zone dove la nobiltà portoghese si rifuggiava dallo “stress” cittadino. Si legge in alcuni scritti del 1620 che la zona di Belém si stava già inserendo nel perimetro cittadino.
Essendo stata una zona poco affettata dal terremoto del 1755, molti si rifuggiarono tra Belém e Ajuda così come il proprio re D. José e la sua corte. Per questo motivo fu fatto costruire, in seguito, il palazzo di Ajuda, ma questa è un’altra storia.

Le calamità naturali e non non mancano a Lisbona e nel 1794, un grande incendio distrugge il “glamping reale”. I reali furono così costretti ad istallarsi nel palazzo di Queluz.

Arriviamo al XX secolo, periodo storico durante il quale Belém era oramai una zona molto popolata anche grazie all’arrivo del tram che lo collegava al centro di Lisbona.
Il vero cambiamento radicale si registra nel 1940 con l’Exposição do Mundo Português, evento che fece demolire gran parte del nucleo centrale di Belém, oggi Praça do Império. (Guardate le foto prima della demolizione).


COSA VISITARE
Molti di voi durante i miei tour mi chiedono consigli su cosa visitare a Belém. Per visitare tutti i luoghi d’interesse, con calma ed attenzione, ci vorrebbero almeno due giorni pieni ma so che non è sempre possibile.
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Qui di seguito, quindi, indicherò una serie di luoghi e monumenti che meritano una visita, sarete poi voi, secondo i vostri interessi e gusti personali, a selezionare cosa visitare durante il vostro viaggio a Lisbona.

LUOGHI D’INTERESSE
LA MIA PERSONALE LISTA: (in ordine sparso) Museu do Combatente, Giardino della Praça do Império, Eremo, Museu de Marinha, Museu Nacional de Arqueologia, Planetário Gulbenkian, CCB – Centro Cultural de Belém, Padrão dos Descobrimentos, Museu de Arte Popular, Torre de Belém, Igreja de São Francisco de Xavier, Forte do Bom Sucesso – Museu do Combatente, Pastelaria de Belém, Jardim Botânico Tropical, Museu da Presidência da República, Museu Nacional dos Coches, Fundação Champalimaud, Estação Fluvial de Belém, e per concludere il neonato MAAT – Museu de Arte, Arquitetura e Tecnologia.

Prima di cominciare ad elencarvi quelle che credo siano i luoghi più emblematici del quartierevoglio ricordarvi che ogni terza domenica del mese alle 11 davanti il palazzo del Presidente della Repubblica potete assistere gratuitamente ad un cambio della guardia unico: 160 militari di cavalleria e 4 di infanteria. Maggiori informazioni.

A questo punto, inizierei con il trittico più famoso di Belém: monastero + torre + monumento delle scoperte.
Monastero dos Jerónimos
Non si può cominciare la visita di Belém se non dal suo maestoso monastero. Costruito nelle vicinanze della chiesa fatta costruire da D. Henrique nel XV secolo, per volere del re D. Manuel I.
Nel 1496, questultimo, fa fondare il Mosteiro de S. Maria de Belém donato ai monaci dell’ordine di S. Gerolamo, oggi comunemente conosciuto come il Monastero dei Gerolamini, dichiarato patrimonio culturale dell’umanità dall’UNESCO nel 1983.

A suo interno è istallato anche il museo della marina e il museo di archeologia, entrambi valgono un’attenta visita. Imperdibile il claustro e la chiesa (unica parte del monastero ad accesso gratuito) dove trovete, in quest’ultima, la tomba del navigatore Vasco da Gama e del poeta Luís Vaz de Camões.



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Torre di Belém
Anche se oggi è considerata solo come monumento quando la torre fu costruita aveva ben altra funzione. Edificata strategicamente sul margine nord del fiume Tago, tra il 1514 e 1520, serviva come vedetta di avvistamento e prigione in seguito. Un vero gioiello di architettura militare in pieno stile manuelino.

Inaugurata nel 1520, è un progetto dell’architetto Francisco de Arruda, realizzato da Diogo Boitaca, che stava già costruendo il monastero. Nel 1983 è dichiarata matrimonio mondiale dall’UNESCO. L’entrara è a pagamento ma potete risparmiare comprando il biglietto cumulativo con il monastero.

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Nei suoi pressi, più precisamente nel giardino alle sue spalle, la famosa “Avioneta de Gago Coutinho“, il monumento che riproduce l’idrovolante “Lusitânia” utilizzato da Gago Coutinho e Sacadura Cabral per la prima traversata oceana in aereo in direzione Brasile nel 1922.
Padrão Descobrimento
Il famoso e monumentale simbolo delle grandi scoperte, da qui il suo nome. Voluto per celebrare i 500 anni della morte di D. Henrique, il grande Enrico il Navigatore, fu inaugurato nel 1960. In realtà la prima versione, dell’architetto Cottinelli Telmo (1897 – 1948) e dello scultore Leopoldo de Almeida (1898 – 1975), è datata 1940 e fu commissionata per l’Exposição do Mundo Português.
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I materiali utilizzati non erano durevoli, doveva essere solo un monumento provvisorio, era una semplice struttura in ferro e cemento. Fu smantellato nel 1958.
La nuova struttura è invece composta da pietra di Leiria e le sculture in pietra calcarea di Sintra. Nel 1985 al suo interno è stato inaugurato il Centro Culturale delle Scoperte, opera dell’architetto Fernando Ramalho.

Il monumento imita una caravella stilizzata e riunisce su di essa una serie di famosi personaggi del panorama portoghese, 33 per la precisione, tra i quali: Luís de Camões, Vasco da Gama e Pedro Álvares Cabral. Capeggiati da Enrico, naturalmente.
Riuscite a riconoscerli?

In questa foto abbiamo:
1 Infante D. Pedro, Duca di Coimbra (figlio del re João I);
2 Dona Filipa de Lencastre (Regina e moglie di D. João I);
3 Fernão Mendes Pinto (scrittore e avventuriero in Oriente);
4 Frei Gonçalo de Carvalho (Domenicano);
5 Frei Henrique de Coimbra (Francescano);
6 Luis Vaz de Camões (poeta epico, padre della lingua portoghese);
7 Nuno Gonçalves (pittore);
8 Gomes Eanes de Zurara (cronista);
9 Pêro da Covilhã (viaggiatore);
10 Jácome de Maiorca (cosmografo);
11 Pêro Escobar (navigatore/pilota);
12 Pedro Nunes (matematico);
13 Pêro de Alenquer (navigatore/pilota);
14 Gil Eanes (navigatore);
15 João Gonçalves Zarco (navigatore);
16 Infante D. Fernando, (Infante Santo, figlio del re João I).
In questa foto abbiamo:
1 D. Afonso V de Portugal (Ri);
2 Vasco da Gama (navigatore/scopritore della rotta marittima per l’India);
3 Afonso Baldaia (navigatore);
4 Pedro Álvares Cabral (navigatore/scopritore del Brasile);
5 Fernão de Magalhães (navigatore/viaggio di circumnavigazione);
6 Nicolau Coelho (navigatore);
7 Gaspar Corte-Real (navigatore/Penisola Labrador);
8 Martim Afonso de Sousa (navigatore);
9 João de Barros (cronista/storico);
10 Estêvão da Gama (capitano);
11 Bartolomeu Dias (navigatore/scopritore del Capo di Buona Speranza);
12 Diogo Cão (navigatore);
13 António de Abreu (navigatore);
14 Afonso de Albuquerque (Vicere dell’India/governatore);
15 São Francisco Xavier (missionario/evangelizzatore);
16 Cristóvão da Gama (capitano).
Una curiosità: sapevate che esiste un’unica donna nel gruppo immortalato sul monumento? È la regina Dona Filipa de Lencastre, la mamma di Enrico il Navigatore.

All’interno del monumento c’è un ascensore che vi porta in cima, luogo privilegiato per ammirare Belém e il magnifico pavimento dono del Sudafrica.
Una rosa dei venti (di 50 metri di diametro) che rappresenta la mappa con le rotte dei navigatori del XV e XVI secolo. Disegno dell’architetto Cristiano da Silva. La salita sul monumento è a pagamento

Conclusa la visita della triologia belemiana (ho appena inventato questo nome, non me ne vogliate) passiamo agli altri luoghi d’interesse del quartiere.
Inizierei con il più giovane museo della lista, il neonato MAAT – Museu de Arte, Arquitetura e Tecnologia.
MAAT – Museu de Arte, Arquitetura e Tecnologia
Come potete intuire dal nome è un’area espositiva dedicata all’arte, l’architettura e la tecnologia. Un progetto datato 2016 dell’atelier Amanda Levete Architects. Il museo occupa un’area di 38 mila metri quadrati ed incorpora due aree: l’antica Central Tejo e il nuovo edificio. La prima parte fu inaugurata nel 1990 come museo dell’elettricità.
Attenzione, il museo invece di chiudere come gli altri il lunedì, chiude il martedì. Entrata a pagamento. Maggiori informazioni.

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Museo della Marina
Chiamarlo appena museo della marina sarebbe riduttivo, io lo chiamerei un museo dedicato alla relazione storica dei portoghesi con il mare. Il museo, anche se con altro indirizzo, aprì le sue porte il 22 luglio del 1863 per volere di D. Luís.
Dopo diversi cambi di istallazione, il 15 agosto del 1962 si stabilisce in pianta stabile nel Mosteiro dos Jerónimos. Al suo interno diversi modelli di navi dell’epoca delle scoperte. Maggiori informazioni.

CCB – Centro Culturale di Belém
Uno dei miei musei preferiti (posso dirlo?). La sua costruzione è datata 1988 e fu molto polemica all’epoca a causa della sua struttura in netto contrasto con lo stile manuelino dei suoi vicini.
Gli architetti, visionari, furono l’italiano Vittorio Gregotti e il portoghese Manuel Salgado. Visionari perché? Perché da “polemico” ed “inaccettabile” il centro culturale diventa nel 2002 monumento d’interesse pubblico.



Il centro occupa ben 97 mila metri quadrati di spazio tra sale espositive, centro congressi e concerti, ristorante/bar, negozi e molto altro ancora. Una piccola città che ospita anche numerosi eventi gratuiti sul suo magnifico terrazzo, con una vista mozzafiato sul fiume e molti degli emblematici monumenti di Belém. La visita delle sale espositive è a pagamento.
MUSEO DELLE CARROZZE (nuovo e antico)
Partiamo dal principio: il 23 maggio del 1905 fu inaugurato a Lisbona il «Museu dos Coches Reaes» su richiesta della regina D. Amélia moglie del futuro re D. Carlos I. Il museo fu istallato nel salone delle scuderie reali construito dall’architetto italiano Giacomo Azzolini nel 1726 ed adattato a tal scopo dall’architetto della corte Rosendo Carvalheira.
Il tocco dei pittori José Malhoa e Conceição e Silva rendono l’ambiente ancora più armonioso con l’esposizione delle viature di gala.
Il nuovo edificio, inaugurato il 23 maggio del 2015, è un’imponente opera di arte contemporanea firmata dell’architetto Paulo Mendes da Rocha. Maggiori informazioni.

CHIESA DI SÃO FRANCISCO DE XAVIER
A Belém come avrete notato di costruzioni polemiche ce ne sono diverse. Un altro esempio è sicuramente la chiesa di S. Francesco Saverio, un progetto di Troufa Real inaugurato nel 2011. Pare che il suo disegno dovrebbe essere un’allegoria alla vita del santo e delle scoperte marittime.

FONDAZIONE CHAMPALIMAUD
Non è un museo da visitare ma un centro di ricerca biomedica. L’ho inserita in questa lista per la sua bellezza architettonica che vale sicuramente una visita, magari approfittando della vista dal suo bar/ristorante.

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STAZIONE FLUVIALE DI BELÉM
Vi starete forse chiedendo perché l’ho inserita tra i luoghi d’interesse visto che è solo una stazione fluviale da dove partono i traghetti per Trafaria. I motivi sono due: a Trafaria sono finalmente tornati i delfini e quindi potreste avere la fortuna di vederli e poi è stata location del film “Treno di notte per Lisbona” con Jeremy Irons.
Per conoscere altre location del film, contattatemi, organizzo movie tour se non lo sapete ancora.


Per maggiori informazioni sui luoghi d’interesse ed itinerari meno ovvi per visitare Belém vi consiglio di acquistare la mia (non) guida di Lisbona. Maggiori informazioni qui.
Cosa mangiare e dove
La prima cosa che tutti vi diranno è di andare a mangiare i famosi pasticcini alla crema presso l’Antiga Confeitaria de Belém, e vi diranno bene. Non solo per i pasticcini ma per la pasticceria stessa data 1837.
Dei pastéis de Belém, ovvero i pastéis de nata (ora i puristi mi linceranno) e della loro storia ve ne ho già parlato qui e quindi non mi ripeterò. Voglio però darvi un consiglio salta fila (disumana), basterà entrare e sedervi a tavolino. Il prezzo di consumazione è lo stesso. Trucchetto da local!

Chi mi segue, o ha fatto un tour con me, conosce i miei due trucchetti da “local” che consiglio sempre per evitare l’esperienza infernale delle file. Quali sono?
1- Evitate di fare il take away (prendi e porta via), entrate e sedetevi comodamente per ordinare (pagherete uguale).
2- Andare la sera. Perché? Perché la troverete deserta. Non ci credete? Guardate le foto sotto (scattate alle 19 di un mercoledì di novembre).

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Per non parlare poi della “chicca” storica sconosciuta dai turisti ma altrettanto unica ed importante da conoscere: i pastéis de cerveja (i pasticcini di birra).
Era il 1943 quando un pasticcere della storica Confeitaria Nacional in Praça da Figueira inventa questi dolcetti golosi di mandorle, uova e birra naturalmente. Potrete mangiarli nello storico locale sito in R. de Belém, 13.


CLUB NAVALE
Dopo un tour in barca a vela lungo il fiume Tago ho pranzato al Clube Navale di Lisbona, sulla terrazza all’aperto, e devo dire che ho apprezzato molto. Dove: Av. Brasília al lato del monumento delle scoperte.

OS JERÓNIMOS
Un ristorante che conosco sin dal mio primo giorno portoghese. Prima dell’apertura dei tanti localini turistici è uno dei pochi ristorantini tipici sopravvisuti nel tempo alla “turisticizzazione” della città. Dove: Rua De Belém n, 74/78.

MANTEIGARIA SILVA – VELA LATINA
Sono cliente da sempre dello storico negozio in centro, potete quindi immaginare la mia gioia quando scopro che è possibile mangiare i loro selezionatissimi prodotti portoghesi vista fiume a Belém. Dove: Rua Dom Antão De Almada, 1 C/D.

Altri ristoranti consigliati dai membri del mio gruppo Facebook “Italiani a Lisbona!!” (che ringrazio di cuore) sono: Pão Pão Queijo Queijo in R. de Belém, 126; Belém 2 a 8 in R. de Belém, 2; Caseiro in R. de Belém, 35; A Marítima do Restelo in R. Bartolomeu Dias, 110.
Come arrivare
Tram 15E; Treno linea Lisbona-Cascais con partenza alla stazione di Cais do Sodré; Autobus: 727, 728, 729, 751; Taxi (circa 10€ dal centro); transfer privato clicca qui.
VAI A BELÉM IN BICI ELETTRICA CON GUIDA
VAI IN TRAM A BELÉM CON AUDIOGUIDA IN ITALIANO

Eventi annuali
Questa lista sarà in continuo aggiornamento ma per ora posso informarvi dei seguenti eventi annuali: Festa della Primavera, Out Jazz in giardino, Festa del Giappone e Festa della Thailandia.
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GIRO IN BARCA A VELA SUL FIUME TAGO
VISTA BELÉM E LISBONA IN ELICOTTERO
TOUR IN SITWAY

bellissimo post, e fa venire voglia di tornare a Belem per recuperare tutto quello che mi sono perso… 😉
Già sai la mia risposta. 😉
Fra storia, archeologia, architetture meravigliose e cibo Belem si candida ad essere eventualmente il mio quartiere preferito! Ma cosa non è quel chiostro! *_* La curiosità dell’unica donna sul monumento la conoscevo…indovina su quale blog l’ho letta? 😉 Buon fine settimana Lilly!
se dovessi venire (finalmente) un giorno ti innamorerai di molti altri quartieri che ti farò scoprire 😉
Un quartiere da sogno
Concordo 🙂 non per nulla è il più visitato dopo la Baixa.