Nell’immaginario comune estero quando si parla di vini in Portogallo si pensa subito solo al vino di Porto. Per fortuna negli ultimi anni le cose stanno cambiando ed i vini portoghesi sono saliti sul podio al lato di quelli italiani e francesi. Pronti a partire con noi alla scoperta di una cantina centenaria ideata da una donna che oggi produce vini famosi in tutto il mondo?
Il viaggio è stato organizzato con la voglia di percorrere il resto della famosa strada Nazionale 222, definita una delle più belle del mondo da percorrere in auto. Avevamo iniziato questo viaggio alla scoperta della Valle del Douro un paio di anni fa ma mancava ancora l’esplorazione del lato orientale.
Studiando le cartine stradali abbiamo selezionato i luoghi da visitare e le cantine dove avremmo prenotato delle degustazioni. La scelta è vastissima ma alla fine abbiamo scelto tre cantine i cui vini non mancano mai a casa nostra: Quinta da Roeda e Quinta do Seixo per i vini di Porto (ma non solo) e Quinta do Vale Meão (la nostra preferita in assoluta quando si parla di vini portoghesi) per i vini da tavola.

QUINTA do VALE MEÃO, la donna che creò tutto
Quest’estate una delle cose che ho imparato e che mi resteranno impresse nella mente è che nella storia del Portogallo ci sono state diverse donne che hanno creato delle cantine di vini oggi rinomate e conosciute a livello mondiale, Quinta do Vale Meão è una di queste.
Incuriositi dalla storia di questa cantina abbiamo deciso che l’avremmo visitata e quindi li contatto via email. Jaime, il figlio del proprietario nonché antigo enologo della famosa marca Ferreira, è l’ultimo arrivato della squadra familiare di Quinta do Vale Meão e sin dalla prima email si instaura un bel dialogo amichevole.
Arrivati al maestoso cancello in ferro della propietà, di oltre 300 ettari di cui soli 100 sono di vigna, ci raggiunge Jaime con la sua Land Rover e ci fa salire a bordo. Mentre ci spiega la storia della cantina e della marca, che potrete ascoltare in questo video che ho pubblicato sul mio canale Youtube, ci mostra la proprietà.


Ascoltare la storia di Dona Antónia Adelaide Ferreira mi emoziona. Nel 1877, quando compra la terra che oggi ospita la Quinta do Vale Meão, era già proprietaria del più grande patrimonio agricolo del Douro. Il suo sogno era costruire da zero la più grande proprietà vinicola del Portogallo e (rullo di tamburi) ci riesce.

Un progetto ambizioso che riuscì a realizzare tra il 1887 e il 1895. Purtroppo non riuscì ad approfittare della realizzazione del suo sogno, si spense nel 1896. In basso la foto di una delle antiche pietre che delimitano la proprietà con tanto di data ed iniziati di D. Antónia (D.A.A.F. ovvero Dona Antónia Adelaide Ferreira).

La famiglia era grande e la proprietà, dopo la sua morte, fu divisa in tante parti quanti erano i suoi figli. Bisogna attendere gli anni 70 per cominciare a veder riunita parte della propretà nella mani di un unico pronipote Francisco Javier de Olazabal e nel 1994 insieme ai suoi figli diventa unico proprietario.

LA nostra visita…. in LAND ROVER
Come vi anticipavo Jaime ci attendeva con la Land Rover al cancello, saliti a bordo ci porta a visitare alcune vigne della proprietà come quella della Administração, delle Máquinas e la famosa vigna di Barca Velha che già non appartiene a loro ma è ancora legata intrisicamente alla storia della loro famiglia. Come avete notato i nomi delle vigne, che poi danno il nome anche al vino imbottigliato, sono legate al lavoro della viticoltura.



Saliamo poi fino in cima al monte sulla valle dove il panorama ci lascia a bocca aperta. Si riesce benissimo a vedere il sogno di D. Antónia, coltivare il vino del Douro in una valle pianeggiante in netto contrasto e sopratutto controcorrente alle usuali tecniche di coltivazione delle vigne in questa zona nord del Portogallo conosciuta in tutto il mondo e in parte patrimonio dell’umanità secondo l’Unesco.
Sapevate che per piantare una vigna nel Douro si usava la dinamite? Ma di questo ve ne parlerò in un altro articolo.

Jaime prende un’enorme chiave in ferro dall’auto e, con nostra grande sorpresa, apre la porta della cappella e ce la mostra. Quando guarderete il video scoprirete che non è la cappella della famiglia, quella si trova vicino la casa padronale, ma è una cappella voluta da António José Claro da Fonseca (amministratore) come ringraziamento se le condizioni di salute di sua moglie fossero migliorate.
D. Antónia non amava sprecare i soldi e per farlo presente colloca una bella targa dove spiega chiaramente che è stata edificata da lei ma “su richiesta” del Signor António José Claro da Fonseca. Doveva essere proprio un bel tipino.


Lasciamo il monte e percorriamo ripide stradine vertiginose della valle ricca di piante ed alberi tipici della macchia mediterranica, attraversiamo campi di ulivi e sorridiamo pensando che è da qui nasce l’olio biologico Vale de Meão che noi compriamo spesso per condire a casa bruschette ed insalate (sarebbe un crimine usarlo per cucinare, provare per credere).


Riscendendo arrivamo all’Adega dove il loro vino nasce. Entrando Jaime ci mostra le enormi vasche che ricevono i grappoli. Le uve dei vari vitigni non sono mai mischiati tra loro, ogni vasca riceve un’unica qualità d’uva. Ovviamente, non vi spiegherò tutto il processo visto che è il comune processo di ogni produzione vinicola ma voglio mostrarvi due immagini della cantina quella antica e quella moderna.


Noterete che non è cambiato poi così tanto e vi assicuro che questo dona un’atmosfera ancora più magica alla visita. Mentre Jaime ci mostra le varie sezioni della cantina incontriamo alcuni lavoratori che testano il grado alcolico dell’uva, purtroppo diversi giorni di pioggia intensa hanno ritardato la vindimia.
Arriviamo alla parte delle cantine che io amo di più, dove sonnacchiose riposano le botti in legno tutte rigorosamente di quercia francese. Il profumo di legno, polvere e mosto ci inebria e ci annuncia il momento più atteso della visita la degustazione.


Saliamo la scala in legno, quella originale dell’epoca di Dona Antónia, e ci rechiamo sulla parte bar. Una terrazza che sovrasta l’ampio spazio della cantina. Jaime apre due bottiglie, sceglie lui i vini da farci provare e non poteva scegliere di meglio: Monte Meão Casa das Máquinas 2017 e un Quinta do Vale Meão 2017 (che già non si trova sul mercato).

Monte Meão Casa das Máquinas 2017
Il nome deriva dall’antica casa che ospitava i macchinari agricoli situata sulla cima. Un vino prodotto con le vigne più antiche con i suoi 1,9 ettari piantati nel 1971 su suolo di scisto. I vitigni sono prevalentemente Touriga Francesa e Tinta Barroca (30%). Scaricate qui la scheda tecnica.

Questo vino, il più famoso e premiato della loro collezione, è prodotto con una selezione accurata delle loro vigne più antiche quelle che superano i 35 anni d’età: Vale Grande, Cabeço das Pulgas, Casa das Máquinas, Três Encostas e Poente da Viola. Come potete immaginare i vitigni sono vari e sono mescolati con maestria. Troveremo Touriga Nacional e Touriga Franca rappresentano il 90% e la Tinta Barroca, Tinta Roriz e Tinto Cão il restante 10%. Ogni uva è raccolta e vinificata separatamente, come ho già accennato in precedenza.
Dopo esse state pigiate e diraspate nelle enormi vasche di granito sono calpestate a piedi e poi trasferite per la fermentazione durante otto giorni. Dopo? Il momento cruciale, il loro riposo nelle botti che può durare dai 16 ai 18 mesi (50% in barili nuovi e 50% in quelli usati). Scaricate qui la scheda tecnica.



La visita si conclude con questo brindisi e la promessa di aprire altre bottiglie tra le vigne del Douro insieme.

La Quinta do Vale Meão a differenza delle altre cantine del Douro non è aperta a visite turistiche, se li contattate però saranno lietissimi di organizzarvi una visita e una prova dei loro magnifici vini. Inoltre, se volete approfondire la storia della cantina e di Dona Antónia vi consiglio di acquistare il libro come abbiamo fatto noi.

Potete contattarli attraverso il loro sito ufficiale http://www.quintadovalemeao.pt
COME ARRIVARE
Da Porto: 200 km
A4 Vila Real/Bragança > IC5 Miranda do Douro/Alijó (saída 27) > IP2 direzione Guarda fino a Pocinho. Passare davanti la stazione ferroviaria e 400 metri dopo seguire i segnali per la “Qta. do Vale Meão”.
Da Lisboa: 400 km
A1 Norte > A23 Abrantes/Castelo Branco (saída 7) > A25 Aveiro (saída 36) > IP2 Bragança, Trancoso (saída 28A) > al semaforo di Pocinho girare a sinistra, passare la stazione ferroviaria e, 300 metri dopo seguire i segnali per la “Qta. do Vale Meão”.

Ora non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento alla prossima.
N.B.: Le foto non firmate sono di proprietà della Quinta do Vale Meão, per gentile concessione.
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Mi piace molto visitare le cantine, non sono per la degustazione finale, ma perché per qualche motivo ho sempre l’impressione di trovarmi in un posto magico – e un po’ è proprio così in effetti. Poi se c’è anche l’olio come in questo caso, è proprio il massimo.
Ma che personaggio Dona Antonia!
Guarda sto scoprendo storie incredibili di donne legate al mondo del vino portoghese. Sto raccogliendo materiale per un nuovo articolo. 😉 Buon fine settimana!
Una cosa che sorprende, in un settore dove di solito gli uomini prevalgono. Buon fine settimana anche a te 🙂
Esatto! È la stessa riflessione che ho fatto io. Grazie.