Vila Viçosa la principessa dell’Alentejo

Si torna il Alentejo per scoprire una delle cittadine più belle di questa regione del Portogallo. Sapevate che è la regione più grande del Paese? Oggi andremo in direzione sud, nell’Alentejo Centrale, per visitare una principessa (no, non ho scritto male).

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Chiamata la “Principessa dell’Alentejo“, Vila Viçosa è chiamata così per la sua bellezza senza pari. Direi che cominciamo bene.

Il suo patrimonio è invidiabile e le meraviglie naturali o quelle create dall’uomo durano nei secoli. La combinazione di pietre decorative, tra cui marmi di qualità eccelsa, con l’arte e l’ingegno umano fanno di questa materia prima una delle fondi di entrata più cospicue della regione. Ci credete che ci sono circa 160 cave in zona?

Vila Viçosa è famosa principalmete per il suo marmo, quello che ha reso il marmo Portoghese famoso in tutto il mondo. Durante molti secoli qui vissero qui i duchi di Bragança (la famiglia più importante del regno dopo quella reale), almeno fino alla proclamazione della Repubblica nel 1910 che portò alla chiusura del Paço Ducal de Vila Viçosa, il palazzo ducale.

Il palazzo, che merita una visita minuzionsa, riapre le sue porte negli anni quaranta del XX secolo per volere del re D. Manuel II. Fu addirittura espresso nel suo testamento così come l’istituzione della Fondazione della Casa di Bragança che esiste ancora oggi e che gestisce le visite del palazzo.

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Fu in questa località dell’Alentejo che nacque nel 1894 la poetessa Florbela Espanca, una donna straordinaria e molto avanti per la sua epoca.

La si ricorda anche come pioniera del movimento femminista in Portogallo. Consiglio la lettura delle sue opere, in italiano è stato tradotto il libro “As Máscaras do Destino” (Le maschere del destino) che ispirò il film “Florbela” di Vicente Alves do Ó uscito nelle sale nel 2012.

Come altre località alentejane anche questa cittadina è stata occupata da Romani e dagi Arabi fino alla conquista cristiana nel 1217 durante il regno di D. Afonso II.

Nel XIV secolo fu fatto costruire il castello, per volere di D. Dinis, su di una preesistente costruzione romana e moresca. Un castello abbastanza insolito per il Portogallo per la sua forma quadrangolare con sole due torri circolari. Tutta la costruzione è in ottimo stato di conservazione.

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Essendo stata culla della dinastia dei Casa dei Bragança, che conta ben sei re portoghesi, la città si riempie di sfarzo e ricchezze architettoniche e religiose, diventando il centro culturale dell’Alentejo. Come gran parte del Portogallo anche Vila Viçosa fu scossa dal terribile terremoto del 1755 e dalle invasioni francesi dell’inizio del XIX secolo.

Il vero declino però inizia con la proclamazione della Repubblica e a causa dei repubblicani che vollero far sparire ogni vestigio della monarchia impoverendo la cittadina. Per fortuna negli anni 30, grazie all’estrazione del marmo e l’apertura del Paço Ducal ai turisti Vila Viçosa ritrova la sua vitalità.

VISITANDO LA CITTÀ

La visita della città la farei cominciare proprio dal palazzo ducale. Arrivati in città sicuramente passerete sotto la Porta do Episcopado a sinistra o la Porta dos Nós a destra. Arriverete così al Terreiro do Paço dove potrete vedere con i vostri occhi l’importanza della cittadina, una piazza di diciassette metri quadrati tutta ricoperta di marmo e al centro domina la statua del re D. João IV.

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Proprio al fondo della piazza il Paço Ducal, anch’esso rivestito di marmo, cominciò a esser costruito nel 1501 e fu concluso solo due secoli dopo. La sua grandiosità non la si vede solo all’esterno ma anche all’interno, nelle sue cinquanta sale e corridoi arricchiti di tele, affreschi, mobiliario e tappezzeria. Per non parlare poi della collezione d’arte del re D. Manuel II, ultimo re del Portogallo.

Sono circa 50 gli ambienti visitabili. Entrare nel palazzo è un viaggio nel tempo. La sala più grande del palazzo è sicuramente la Sala dei Duchi con le sedie in velluto ricamate con fili d’argento, il tappeto persiano, le armature e le anfore, oltre al soffitto intagliato con cornici in legno sbalzato che presenta 18 ritratti a olio del XVIII secolo secolo. Sono rappresentati i 16 duchi di Bragança e i genitori del primo di loro.

Il palazzo ha anche una cappella privata dove regolarmente organizzano concerti di musica dal vivo. Per maggiori informazioni cliccate qui.

Prima di uscire dal palazzo vi consiglio di fare due passi nei tre giardini nel Paço Ducal: il giardino delle duchesse del XVI secolo, il giardino delle dame del XVIII secolo d’ispirazione francese e l’Horta do Reguengo con caratteristiche contemporanee ma che si estendono fino al XVII secolo.

Usciti, di fronte il palazzo si trova la chiesa del Convento dos Agostinhos la cui costruzione iniziò nel 1267, sotto il regno di D. Afonso III, sotto l’invocazione di Nossa Senhora da Graça. Consegnato all’Ordine degli Eremiti Agostiniani o Eremitani, il suo destino fu quello di essere un pantheon dei duchi di Bragança. Fu il primo convento fondato a Vila Viçosa.

La navata della chiesa è severa e quasi priva di decorazioni e le pareti laterali del presbiterio contengono sei mausolei dei duchi di Bragança. Sei cappelle si aprono sulla navata, dove spiccano l’altare barocco, il rivestimento in maiolica e le sculture. Bellissimo il chiostro del XVII secolo che dà accesso a diverse stanze.

Una visita obbligatoria, secondo me, è il santuario di Nossa Senhora da Conceição situata all’interno delle mura medievali del castello. La chiesa madre è conosciuta anche come il Solar da Padroeira de Portugal (padroeira è la patrona).

Secondo la tradizione, l’immagine della santa patrona fu offerta da D. Nuno Álvares Pereira che l’acquistò in Inghilterra. La stessa immagine ebbe l’onore di essere proclamata patrona del Portogallo il 25 marzo 1646, per disposizione reale del re João IV. Da allora anche la statua portò la corona reale sul capo.

Il santuario, come potete immaginare, divenne un importantissimo centro di culto mariano. Una curiosità: sin dal 1820 gli abiti della statua della patrona sono le vesti (vere) indossate dalle regine e dalle altre dame della casa reale.

santuario di Nossa Senhora da Conceição
Foto: vortexmag.net

Il castello fino all’inaugurazione del Palazzo Reale fu la residenza dei Bragança. La costruzione dall’architettura militare ha un’ovvia influenza rinascimentale ed è diventato un monumento nazionale e una delle attrazioni imperdibili per chi visita Vila Viçosa.

È un castello a tutti gli effeti con tanto di fossato, ponte di legno con catene di metallo, torri, ecc. ma non non è visitabile, solo il giardino dentro le mura che lo ospita, perché oggi è un hotel.

Al lato del castello troverete un cimitero, all’interno del quale si trova la tomba della poetessa Florbela Espanca. Salendo sulle mura si può contemplare l’intero circuito urbano della città, compresa la Praça da República con la chiesa di São João Evangelista, una chiesa del Seicento con l’intera facciata rivestita in marmo della regione edificata nel 1636 per volere dei duchi di Bragança.

All’interno vedrete che è un classico esempio di architettura barocca. Da evidenziare l’altare maggiore realizzato in legno dorato da Bartolomeu Gomes nel 1726.

Foto: http://www.patrimoniocultural.gov.pt

Sempre tra le solide mura fortificate del nucleo medievale troverete anche il museo della caccia e il museo archeologico. Il primo ospita una ricca collezione di specie animali: numerosi uccelli europei e trofei di caccia di origine africana, oltre ad alcuni esemplari di proprietà della Fondazione, come il cranio di un elefante pigmeo.

Il grande nucleo di armi fu offerto al re Carlos e al principe Luis Filipe nel 1907 quando quest’ultimo visitò le ex colonie d’oltremare, come il Mozambico.

Il secondo, quello archeologico, espone pezzi dal Paleolitico al XVIII secolo, principalmente materiali romani raccolti negli scavi effettuati a Vila Viçosa. Include reperti dell’antico Mediterraneo, Egitto, Roma, Cartagine e civiltà precolombiane.

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Curioso è anche il museo dello stagno. ll materiale intendo. Caetano Coelho fu un autodidatta, non conosceva la parola “impossibile” nell’arte della lavorazione dello stagno. Pare che la sua collezione, esposta nel museo, è considerata dagli specialisti del settore come una delle più grandi collezioni di opere in stagno d’Europa.

Nel 2015 l’artigiano ci lascia e il figlio decide di aprire un museo grazie all’interesse del comune di Vila Viçosa. All’interno ci sono anche gli strumenti e alcuni macchinari utilizzati durante la lavorazione da Coelho.

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Altri musei che potete visitare, se restate almeno due giorni, sono: il museo di arte sacra nell’antica chiesa del convento della Santa Cruz, il museo agricolo ed etnografico e il museo del marmo (nell’antica stazione ferroviaria).

Ovviamente, la cosa migliore è girovagare per le sue stradine tra edifici antichi, il pelourinho e i vari scorci super instagrammabili. Non ci credete?

Per non parlare poi della curiosità che si possono scovare come quando, cercando un posticino per pranzare, troviamo un cartello che invita a salire le scale (non identificate di un palazzo) “É só subir as escadas”. Cosa facciamo? Saliamo naturalmente.

Forse ricorderete il video che ho pubblicato sul mio profilo Instagram. Si tratta del Clube Desportivo Caliponense dove una coppia di simpatici attempati servono piatti del giorno a prezzi quasi impossibili. Consiglio vivamente di pranzare lì (non adatto ai vegetariano o vegani). Guardate il video in basso se non lo avete ancora fatto su Instagram.

Se state per lasciare Vila Viçosa e vi capita di salutarla al tramonto vi consiglio un’ultima entrata al castello per approfittare della vista dal suo belvedere (miradouro) chiamato la Varandinha dos Namorados, non credo ci sia bisogno di traduzioni.

NEI DINTORNI

PEDREIRA D’EL REY

La cava è profonda 120 metri, non ideale per chi soffre di vertigini ma sorprendentemente vertiginoso (per l’appunto). Questa è una delle cave più grandi di Vila Viçosa e può essere visitate grazie a delle visite prenotate alla Marmòris.

La cava permette l’estrazione di vari colori di marmo, dal bianco al rosa, passando per il crema e il pelle di tigre chiamato così per via delle macchie che ricordano la pelle dell’animale.

Sapevate che Saddam Hussein era uno dei principali clienti del marmo di Vila Viçosa e l’attività non è mai stata la stessa dopo la sua morte. Chissà perché…..

ATTENZIONE: la visita non consente di scendere nella cava per motivi di sicurezza.

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Come arrivare a Vila Viçosa DA LISBONA

Il modo migliore per arrivare a Vila Viçosa è in auto. A Lisbona prendere la A2 e la A6, continuare per la N255 a Borba. Uscita 8 della A6. Seguire le idicazioni della destinazione.

In AUTOBUS da Lisbona: prendere l’autobus della Rede Expressos (circa 3h15 di viaggio). Maggiori informazioni: http://www.rede-expressos.pt.

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4 pensieri su “Vila Viçosa la principessa dell’Alentejo

  1. Una perla dietro l’altra in questo post, quasi una collana! È vero, il castello è insolito, mi ricorda tantissimo il castello di Nottingham, anzi non lo ricorda… è proprio uguale! Che bella la facciata della chiesa di Sao Joao la trovo incredibile, sono andata a guardarmela meglio su Street View. Invece notavo l’apertura dell’ingresso della cava, l’arco a sesto acuto la fa sembrare quasi una cattedrale, peccato che le visite non siano consentite. Saddam… io invece ho scoperto che il facoltoso cliente di una conceria abbandonata che ho visitato da poco era niente meno che Osama Biin Laden! O_O

    1. Wow che scoopone pure il tuo. 😉 Una vera perla questa cittadina, presto tornerò per approfondire, siamo rimasti solo una mezza giornata e devo dire che merita molto di più. Buona giornata orsacchiotta.

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