Misteri della natura

Cosa ne pensate del pino unico superstite, di 70000, dello Tsunami che ha colpito la città di Rikuzentakata (Giappone) nel 2011? A me fa ricordare una poesia di Alda Merini….. TU NON SAI Tu non sai: ci sono betulle che di notte levano le loro radici, e tu non crederesti mai che di notte gli alberi camminano o diventano sogni. Pensa che in un albero c’è un violino d’amore. Pensa che un albero canta e ride. Pensa che un albero sta in un crepaccio e poi diventa vita. Te l’ho già detto: i poeti non si redimono, vanno lasciati volare … Continua a leggere Misteri della natura

Daido Moriyama

Daido Moriyama nasce a Ikeda-cho, Osaka, nel 1938. È uno dei nomi più importanti della fotografia contemporanea. Nel 1961 Moriyama si stabilisce a Tokyo dove entra in contatto con i fotografi Shomei Tomatsu ed Eikoh Hosoe, del quale diventa assistente. In seguito comincia a lavorare come freelance. «Il mio nome è composto da due caratteri: HIRO + MICHI. Hiro vuol dire “ampio” e michi significa “strada”, quindi letteralmente “ampia strada”. Ma questi due caratteri si possono leggere anche DAI e DO, da cui Daido. La lettura più naturale e immediata sarebbe quindi Daido e la gente quando vedeva scritto il … Continua a leggere Daido Moriyama

Ricordando Nagisa Ôshima

Ci ha lasciati anche Oshima 大島 渚 e con lui si apre un’altra voragine nel mondo cinematografico internazionale. Per chi non lo conoscesse, Nagisa Oshima era uno dei più audaci e controversi registi giapponesi e esponente dell’”Onda Nuova” degli anni ’60. Filmografia Asu no taiya (1959) Il quartiere dell’amore e della speranza (Ai to kibo no machi) (1959) Racconto crudele della giovinezza (Seishun zankoku monogatari) (1960) Il cimitero del sole (Taiyo no hakaba) (1960) Notte e nebbia del Giappone (Nihon no yoru to kiri) (1960) L’addomesticamento (Shiiku) (1961) Giovinezza sotto il ghiaccio (Kori no naka no seishun) (1962) Amasuka shiro … Continua a leggere Ricordando Nagisa Ôshima

L’occhio documentaristico di Shomei Tomatsu

Shomei Tomatsu è considerato il padre della nuova fotografia giapponese. Celebre per i ritratti dei sopravvissuti del bombardamento atomico di Nagasaki, i suoi reportage hanno raccontato la società giapponese dalla metà degli anni cinquanta, affrontando i tabù della sua cultura. Per ricordarlo riporto qui di seguito i miei scatti preferiti: Sisters, Tsukudajima, Tokyo, 1955. Prostituta, Nagoya, 1958 Artiste di strada, Tokyo, 1961 Chewing Gum and Chocolates, Yokosuka, 1959 “Non è mai la verità che tu fotografi, ma il presente. Il tempo in cui scatti si manifesta attraverso l’immagine, con o senza la consapevolezza del fotografo”. Continua a leggere L’occhio documentaristico di Shomei Tomatsu