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Portogallo, la tradizione di San Martino con castagne e vino: Il magusto

Come ogni anno non perdo l’occasione di festeggiare San Martino. In realtà non festeggio il santo ma l’occasione di mangiare le castagne arrosto e bere il vino novello, una tradizione ancora ben forte qui in Portogallo. Conoscete il magusto?

“No dia de São Martinho, vai à adega e prova o vinho”, (il giorno di San Martino vai in cantina e prova il vino) .

LA TRADIZIONE IN PORTOGALLO: castagne e vino novello

Qui in Portogallo l’11 novembre si celebra S. Martinho con castagne e vino nuovo, chi mi segue da un po’ sa benissimo che amo le tradizioni e le seguo in qualsiasi parte del mondo in cui mi trovi.

Dove nasce la tradizione di San Martino per per meglio dire São Martinho?

La leggenda racconta che S. Martino, soldado romano, in una giornata nevosa vide un mendicante seminudo, infreddolito, chiedere l’elemosina. Il soldado fermò il suo cavallo e con la sua spada tagliò parte del suo mantello e lo diede al mendicante. Repentinamente la tormenta di neve cessò e il sole riscaldò il cavaliere. Ecco perché la chiamiamo l’Estate di San Martino, in pieno autunno.

Il giorno di San Martino si festeggia un po’ in tutta Europa ma in Portogallo è ben curioso. Qui si organizza il magusto, si bebe água-pé e la jeropiga (conosciuto come il “vinho de São Martinho” ovvero il vino della nuova raccolta). Non per nulla si dice “no dia de São Martinho, vai à adega e prova o vinho”.

Em dia de S. Martinho/Faz magusto e prova o vinho; Em dia de S. Martinho/Lume, castanhas e vinho.»

Lo so che vi ho incuriosito con l’água-pé e la jeropiga. Vero? Allora, la prima è il risultato del lancio dell’acqua sul “bagaço” dell’uva (ovvero parte dei semi e della pelle degli acini che non sono utilizzati per la produzione del vino). Può esser bevuto in piena fermentazione oppure a conclusione aggiungendo alcool.

La jeropiga invece si prepara aggiungendo la grappa al mosto dell’uva per interrompere la fermentazione, così da riusultare una bibita più dolce e meno alcolica del vino.

Secondo alcuni storici la tradizione del magusto risale ad un’antica tradizione legala al culto del morti (Tutti i Santi ovvero lo Samhain pagano), durante la quale si accendeva un fuoco e si cuocevano le castagne, frutta tipica di novembre.

INSOLITE FESTE IN PORTOGALLO PER S. MARTINO

Vi ho spiegato cos’è il magusto ma ora voglio raccontarvi qualche insolita e curiosa tradizione in Portogallo per festeggiare San Martino.

Partiamo con  Vila Viçosa dove si svolge una tradizione che risale al 1698, il “Magusto da Velha”. Due uomini salgono sulla torre dell’orologio per lanciare chili di castagne che dopo esser state arrostite vengono bagnate in vino rosso (preparato appositamente per la festa).

Attenzione però ad abbassarvi a raccoglierle perché sarete vittime delle “cavaladas” (la nostra cavallina). Solitamente è fatto solo dagli uomini.

Nelle regioni Beiras i ragazzi dei villaggi entrano di nascosto nelle cantine per provare il vino novello (furar as adegas), una tradizione conosciuta anche come la processione degli ubriachi. Penso abbiate capito il perché.

Continuando a salire verso Foz Côa, più precisamente a Pocinho, la notte di San Martino i ragazzi svegliano tutti a suon di campanelle e sonagli di capre e pecore.

A Vila do Conde, invece, le castagne sono accompagnate da roscas de pão de trigo (cimbelle preparate con grattugiato di pane di grano) e noci. In molte località della regione Minho è il periodo per uccidere il maiale, evento accompagnato da un grande magusto. A Soeiro, vicino la città di Bragança, un corteo di uomini e donne esce in strada per commemorare il patrono.

A Parada, vicino Monção, la festa è anche occasione per una storica fiera di animali (feira do gado). Una fiera molto famosa che ha lo scopo di mantenere la tradizione valorizzando la razza bovina. Organizzano anche una dimostrazione, sfilata di animali con tanto di premio per il miglior esemplare.

Foto: altominho.tv

Nella Serra do Xisto, come per esempio a Pedrógão Grande e Cerdeira, si festeggia ancora San Martino di forma antica. Lousã, aggiunge il miele serrano (della serra) alla festa della castagna. Castelejo, nella Serra do Açor, è solito aprire le porte di tutti a tutti per offrire castagne. In queste località le castagne sono ancora arrostite come anticamente, ovvero, in terra nella “caruma” che sono foglie secche (aghi) di pini.

Foto: aldeiasdoxisto.pt

Sull‘isola Madeira, che ha proprio San Martino come patrono, c’è una bella commemorazione anche se in realtà non si sa di preciso quando il culto di questo santo sia cominciato. Anche qui si prova il vino novello ma accompagnato dal un bel bacalhau assado.

Una delle più emblematiche feste legate alle castagne si svolge nella cittadina di Curral das Freiras. Le castagne sono l’ingrediente tipico di molti prodotti dell’isola, basti pensare ai liquori, le broas, le torte ed i piatti di carne. A Campanário, Santo da Serra, ad esempio, la produzione è abbastanza grande. [Grazie a Nancy per queste informazioni e a Fabio per le precisazioni.]

Potrei continuare all’infinito ma per ora mi fermo qui. Se conoscete qualche bella tradizione portoghese scrivetela nei commenti in basso.

UN PO’ DI STORIA SU SAN MARTINO

San Martino, vero nome Martino di Tours, nacque nel 317 o nel 316 in Sibaria, in una città dell’odierna Ungheria, antica provincia alla frontiera con l’Impero Romano. Venne chiamato Martino, con significato di “Piccolo Marte”, in onore del Dio della Guerra. Con un padre comandante romano e pagano non vedo altro nome possibile.

Quando era ancora un bambino, la famiglia di Martino si trasferisce a Pavia (Italia), dove fu educato e costretto dal padre, a soli 15 anni, a fare il giuramento militare. Divenne Circitor, ovvero, addetto alla ronda notturna e all’ispezione dei posti di guardia.

Fu durante una di queste ronde cherimase celebre il suo incontro con il mendicante seminudo.

Verso i 40 anni decide di farsi monaco abbandonando l’esercito. Si reca a Poitiers, perché un suo amico, Santo Ilario, era diventato Vescovo.
Una notte Martino sognò che il suo compito era convertire i suoi genitori e quindi decide di partire per la Sibaria. Riuscì a convertire solo la madre, ma il padre era un pagano convinto.

Va a vivere poi a Milano dove in seguito venne espulso insieme a Santo Ilario. Da lì si stabilisce per un periodo sull’isola Gallinara al largo della costa italiana. Tornato a Galia vicino Poitiers fonda il più antico monastero conosciuto in Europa. Famoso per i suoi miracoli.

Fu anche nominato Vescovo della città di Tours e il suo episcopato durò 26 anni. Morì l’8 novembre del 397 presso l’odierna Candes, dopo aver pronunciato la famosa frase: “Il seno d’Abramo sta per accogliermi”.

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