Ying Gao, fashion designer e docente universitaria, ha confezionato degli abiti “viventi”. Chiamati (No)where (Now)here: Two Gaze-activated Dresses il progetto sarà esibito al Shanghai Museum of Contemporary Art il prossimo novembre e al Textile Museum of Canada la prossima primavera.
La stilista, nata in Cina, cresciuta in Svizzera, formatasi in Canada (Montreal) e approdata a Parigi, ha trovato ispirazione dall’opera di Paul Virilio (1979) “Esthétique de la disparition”, in cui viene affrontato il tema della crisi del progresso a causa dell’eccesso di tecnologia nella società odierna. Ying Gao, per la creazione dei suoi abiti, ha integrato nei tessuti (seta, cotone, nylon, organza) degli “elementi elettronici” come fotocellule, fibre ottiche, microcamere, pigmenti fotoluminescenti, rilevatori di movimento e addirittura camere d’aria ultraleggere.
Cosa ve ne pare?
interessante articolo!
Grazie
🙂 se vuoi visitare anche il mio, mi fa piacere!
Grazie
Sono passata ieri 😉
grazie cara! io seguo sempre il tuo!
🙂
L’ha ribloggato su tech0n.
Stranissimo! Ma mi piacerebbe provarne uno hihihi
Bell’articolo 😉 ti seguirò!
Baci
Viky
http://mysecretfashionpoison.wordpress.com/
Si, anch’io vorrei provarlo. 😉
Grazie della visita.
mi pare che questi vestiti siano perfetti in discoteca all’aperto- saremo trovati in piena notte anche nei cespugli :-)))
hahahhaahahahha 😀