4 dolci pasquali del Portogallo

Dopo avervi elencato 24 dolci natalizi passiamo ora a 4 dolci pasquali. Un vero viaggio goloso tra i sapori del Portogallo dal nord al sud del Paese. Cosa ne dite di stupire amici e parenti proponendo a tavola un dolce tipico portoghese?

1- Broinhas de abóbora da Páscoa

portogallo dolci pasquali

Foto: teleculinaria.pt

Le broinha sono un prodotto tipico e unico di Santa Comba Dão associato alla Pasqua, la cui origine si perde nella memoria del tempo.

Anticamente il profumo della cucina permeava le strade e il forno comunitario arricchiva i pomeriggi trascorsi insieme. Sempre utilizzando la stessa base di preparazione – farina di frumento e di mais, zucchero, uova e scorza di limone – oggi le broinha continuano a essere preparate da molte famiglie, e vengono vendute anche nei panifici e nei ristoranti del territorio. Proviamo a preparali insieme?

INGREDIENTI

  • 500 g di zucca cotta sgocciolata, 200 gr di zucchero, 4 uova, succo e scorza di 1 arancia, 1 bicchiere di vino di Porto, 1 bicchiere di brandy, 100 g di burro ammorbidito, 500 g di farina, 200 g di frutta candita (a cubetti), 250 gr di uvetta, 1 cucchiaino di lievito per dolci.

PREPARAZIONE

  • Immergere la frutta nelle bevande alcoliche e mettere da parte.
  • Aggiungere tutti gli ingredienti alla zucca, tranne la farina e la frutta, e sbattere bene fino a ottenere un composto omogeneo.
  • Aggiungere ora la frutta e mescolare bene.
  • Aggiungete la farina fino ad arrivare al punto in cui potete posizionare al centro un cucchiaio di legno e riuscire a far scendere lentamente il composto.
  • Aggiungere il lievito e preriscaldare il forno a 220 gradi.
  • Utilizzando la farina, modellate i panini con le mani e posizionateli su una teglia rivestita di carta da forno.
  • Cuocere per circa 15 minuti fino a doratura.

2- Folar (dolce e salato)

dolci pasqua portogallo

Foto: expresso.pt

Il Folar è tradizionalmente il pane pasquale portoghese, fatto con acqua, sale, uova e farina di frumento. La forma, il contenuto e la preparazione variano a seconda della regione anche se, in generae, al nord è più salato e solitamente è farcito con salsicce. Mentre, man mano che si scende al centro e al sud, il folare diventa sempre più dolce.

Non si conosce l’origine ma, la leggenda narra che, in un villaggio portoghese, una giovane donna di nome Mariana sognava di sposarsi molto giovane e, per questo, pregava giorno e notte Santa Caterina. La santa, esaudendo le sue preghiere, pose sul suo cammino due pretendenti: un ricco nobile e un povero contadino, entrambi pieni di qualità. Mariana non sapeva quale scegliere e, quindi, pregò nuovamente Santa Caterina, cercando delle risposte.

Entrambi i ragazzi hanno dato a Mariana qualche giorno per pensare, con la scadenza della Domenica delle Palme. Quando arrivò il giorno della decisione, i due corteggiatori si incrociarono sulla strada verso la casa della giovane Mariana e finirono per litigare violentemente tra loro. Avvertita di questo scontro da un vicino, Mariana corse da loro e gridò il nome del povero contadino, Amaro, al quale si dichiarò; il ricco nobile, con orgoglio ferito, promise vendetta.

La vigilia della domenica di Pasqua, Mariana, tormentata dall’idea che il nobile sarebbe comparso il giorno delle sue nozze per uccidere Amaro, pregò incessantemente Santa Caterina, le offrì dei fiori e l’immagine della santa finì per sorriderle.

Il giorno successivo, a casa di Mariana apparve misteriosamente una grande torta con delle uova intere, circondata dai fiori che Mariana aveva offerto alla santa. Confusa, Mariana si recò a casa di Amaro per raccontargli l’accaduto, ma rimase sorpresa: Amaro aveva ricevuto la stessa torta. Pensando si trattasse di un’offerta del nobile pentito, la coppia si recò a casa del corteggiatore di Mariana per ringraziarlo del gesto, ma anche lui aveva ricevuto l’insolita torta. Mariana concluse che era stata opera di Santa Caterina, per porre fine al dissidio. Ed è così che folar è stato per sempre associato all’amicizia e alla riconciliazione.

Uno dei più famosi? Sicuramente il Folar de Olhão (Algarve), conosciuto anche come il “folar de folhas”. Tradizionalmente preparato in una vecchia padella, la torta ha solitamente un sapore di arancia e corbezzolo. Ma ciò che lo distingue dal resto è la sua composizione insolita: ha strati sovrapposti e intervallati da uno sciroppo composto da zucchero, burro e cannella; Le foglie caramellate seccano con il passare dei giorni ma non solidificano e, quindi, l’impasto rimane umido e delizioso.

Ci mettiamo ai fornelli?

INGREDIENTI

  • 1 cucchiaio e mezzo di sale marino, 200 g di zucchero di canna, cannella in polvere q.b., finocchietto macinato a piacere, 150ml di acqua tiepida, 2 confezioni di pane bianco, 60 g di strutto, 120 g di burro + per spennellare, brandy o grappa 50 ml, miele q.b., 100 ml di succo d’arancia.

PREPARAZIONE

  • Mettete in una planetaria (oppure un’insalatiera grande) l’acqua, la farina, lo strutto, il burro, il succo d’arancia, il sale e il brandy e mescolate fino a ottenere un composto omogeneo;
  • Disponete una pentola con acqua calda sulla base del forno e, sul ripiano, una ciotola con l’impasto a riposare per un’ora, a forno spento. Il volume dell’impasto raddoppierà;
  • Stendete la pasta su un piano infarinato, spennellatela con il burro e spolverizzate con zucchero di canna, cannella e finocchietto;
  • Tagliate la pasta nel senso della lunghezza in pezzetti di circa sette centimetri e arrotolateli;
  • Ungete una teglia da forno con l’apposito spray e riempitela con i rotoli di pasta, disposti in verticale. Coprite e lasciate lievitare per un’altra mezz’ora;
  • Preriscaldare il forno a 190°C. Cuocere l’impasto per 45-60 minuti o finché non sarà sodo e dorato.

3- Regueifa da Páscoa

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Si suppoe sia una ricetta oriunda della Galizia e diventatoapopolare per la prima volta nel Minho. Si torna quindi al nord per farvi scoprire una nuova ricetta pasquale.

Le “regueifas galegas” sono, curiosamente, canti di sfida, un’attività molto popolare nei pellegrinaggi, dove era consuetudine mangiare e condividere il pane dolce, che qui cominciò a chiamarsi “pane di Spagna”. Sembra quindi che già prima del XX secolo si sia tramandata sia la tradizione del canto che quella del pane, da qui il nome.

Questo pane dolce non può mancare sulla tavola delle famiglie nel periodo pasquale. È consuetudine che i padrini offrano una regueifa de folar ai loro figliocci durante il periodo pasquale. Prodotto nel forno a legna, soprattutto nelle parrocchie del nord del comune di Santa Maria da Feira, veniva servito anche durante i battesimi accompagnato da un boccale di vino.

Cosa ne dite, ci proviamo?

INGREDIENTI

45 g di lievito di birra fresco oppure 15 g di lievito di birra secco, 100 ml di latte tiepido, 750 g di farina + un po’ per spolverare, 1 pizzico di sale, 280 g di zucchero bianco, 4 uova + 1 uovo per spennellare, 60 g di burro ammorbidito, 60 g di vino di Porto, 1 cucchiaino di cannella in polvere, scorza di 1 limone.

PREPARZIONE

Iniziate prendendo una ciotola per far sciogliete il lievito nel latte tiepido, aggiungete 150 g di farina e un cucchiaio di zucchero. Mescolare, coprire con pellicola e lasciare lievitare per circa un’ora in ambiente mite (o in una coperta).

In un’altra ciotola, mescolare bene le quattro uova con lo zucchero. Aggiungete la scorza di limone e la cannella e aggiungete il burro ammorbidito. Aggiungete l’impasto precedente e poi il vino Porto: sarà un composto strano e irregolare, ma non preoccupatevi.

In una ciotola capiente aggiungete la farina rimasta (600 g) e un buon pizzico di sale e mescolate. Aprire una cavità e versarvi il composto precedente. Impastate, procedendo dall’interno verso l’esterno, finché l’impasto non inizierà a diventare omogeneo e si sfalderà.

Trasferire l’impasto su un piano di lavoro infarinato e aggiungere un po’ di farina se si attacca. Formate una palla e mettetela in una ciotola cosparsa di farina. Coprire con pellicola, avvolgere in una coperta e lasciare lievitare in un luogo tiepido fino al raddoppio del volume, che dovrà durare almeno un’ora.

Trasferire su un piano di lavoro infarinato e dividere l’impasto in quattro parti uguali. Date a ciascuno di questi pezzi di pasta la forma di un rotolo. Unire le estremità di due rotoli, intrecciarli e formare la regueifa. Ripetere l’operazione con gli altri due rotoli di pasta. Disporre le regueifas su una teglia rivestita di carta da forno o una teglia da forno in silicone, ben separate le une dalle altre. Coprite nuovamente con pellicola e lasciate lievitare per almeno un’altra ora, finché non noterete che le regueifas saranno lievitate.

Nel frattempo accendete il forno a 180º C. Sbattete l’uovo rimasto in una piccola ciotola e spennellalo con i confettini. Metteteli nel forno già ben caldo a cuocere per circa 30 minuti, facendo attenzione che non siano troppo scuri o poco cotti. Se iniziano a colorarsi troppo velocemente, coprite con un foglio di alluminio e scoprite per circa 5-10 minuti prima che siano pronti.

CONSIGLIO: Se conservato in tela grezza può mantenersi in buone condizioni per almeno 1 mese.

4- Bolo de Ançã

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Foto: tastecoimbraregion.pt

L’origine di questo dolce si perde nella notte dei tempi e il segreto della sua fabbricazione è stato tramandato di padre in figlio. È semplice da realizzare, con ingredienti comuni, ma di riconosciuta qualità, e si basa su un processo di lavorazione artigianale.

Questo procedimento, mantenuto per generazioni, ne ha fatto un prodotto tipico di questo villaggio, conosciuto e apprezzato soprattutto nella Beira Litoral.

Il Bolo de Ançã si basa su un processo di lavorazione artigianale, impastato manualmente e cotto nel forno a legna. Ad Ançã si preparano anche torte di mais, a forma di “S” e aromatizzate con cannella, e torte sottili, più ricche e con più uova, generalmente offerte come feste di Pasqua.

INGREDIENTI

10/12 uova, 200 gr margarina, scorza di limone q.b., sale q.b., 30 gr di lievito di birra, acqua q.b.

PREPARAZIONE

[Questa ricetta richiede un forno a legna]

Iniziate sciogliendo il lievito nell’acqua e incorporandolo alla farina, lasciando riposare per qualche minuto. Aggiungete poi lo zucchero, le uova, il sale e la scorza di limone e, infine, la margarina sciolta. Dopo aver impastato gli ingredienti affinché l’impasto raggiunga la consistenza necessaria e desiderata, si continua a lievitare fino a quando non sarà pronto.

Dopo la lievitazione, l’impasto viene tagliato in porzioni in base alla dimensione/peso finale della dolce da realizzare. Ogni porzione viene sottoposta al processo di “tendetura”, creando una “palla”, tirando l’impasto sempre nella stessa direzione, dall’esterno verso l’interno, ruotandolo fino a ottenere un aspetto più o meno sferico.

Man mano che tende, le sfere vengono disposte sul vassoio, dove prosegue il processo finale di lievitazione. Il forno a legna, precedentemente acceso, dovrà essere predisposto per ricevere i dolci. Prima di andare in forno, ogni torta viene spennellata con l’uovo, per donare alla torta la sua lucentezza e il colore caratteristico, e poi va in forno.

Quando l’impasto raggiunge la giusta consistenza, le torte vengono sfornate e vengono praticati manualmente dei tagli nella parte superiore della circonferenza. Tornano poi nel forno fino a quando non saranno ben cotte. A quel punto vengono tolte dal forno, pulite e servite.

Si conclude qui questo goloso articolo. Se proverete qualche ricetta poi fatemi sapere (se volete sarò felice di condividere le foto nelle mie reti sociali), sono curiosa. Buone feste!

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