Deambulazioni archeologiche in Campania

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Sabato mattina, sveglia alle 8:00, dormito solo 5 ore (ho visto un doc su un ipotetico messia pre-Gesù), colazione rapida a base di cereali e latte di soia, 17º esterni, sole. Non è nessun istinto masochista, vi assicuro che ne è valsa la pena.

Il programma di oggi prevede: visita dell’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli e le Terme di Baia. Non sapevamo ancora che si sarebbe prolungato con l’aggiunta del Tempio di Nettuno (Pozzuoli), una bella/buonissima pizza da Family Nest sul Monte di Procida, un caffè e due passi sulla spiaggia e un salto rapido al faro di Capo Miseno. Che ne dite? Ok, ora vi mostro qualcosina.

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TEMPIO DI NETTUNO (Pozzuoli)

Struttura termale molto probabilmente la più grande del territorio puteolano. Fu costruita fra il I e il II secolo d.C. ed utilizzata fino al IV. All’interno doveva trovare spazio un frigidarium ed inoltre l’ambiente doveva essere arricchito con decorazioni musive. L’area destinata ad accogliere gli ambienti freddi  era arricchita da un’abside centrale scandita da nicchie ed archi. Le sale, disposte ai lati, avevano volte a crociera o a botte. La zona del  Calidarium era posta più in basso, oggi è obliterata da edifici moderni.

PGANFITEATRO FLAVIO (Pozzuoli)

Iniziato sotto l’imperatore Nerone e completato in età flavia, l’Anfiteatro di Puteoli è il terzo in ordine di grandezza tra gli anfiteatri dell’Italia antica, dopo il Colosseo e l’anfiteatro di Capua. Dopo il suo periodo di massimo splendore nella piena età imperiale, cadde progressivamente in declino a partire dal IV sec. d.C.

JPare che Pozzuoli fu l’unica città dell’Italia antica, ad eccezione di Roma, ad avere due anfiteatri, e ciò conferma che la città era considerata strategica sia per l’aspetto commerciale che per l’elevato numero di cittadini. È detto Flavio perché si ipotizza che la sua costruzione sia avvenuta sotto l’imperatore Vespasiano (70 – 79 d.C.), ipotesi deducibile dall’iscrizione di dedica al monumento recante testualmente la scritta “Colonia Flavia Augusta Puteolana Pecunia Sua”; secondo altre ipotesi, invece, la costruzione fu cominciata sotto Nerone e terminata in età Flavia.

Conclusa la visita dell’anfiteatro ci diriggiamo verso Baia per la visita delle terme.

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TERME DI BAIA

“Nullus in orbe sinus Baiis praelucet amoenis” (Nessun golfo al mondo risplende più dell’amena Baia) Orazio Ep. 1, 1, 83.

La più cospicua testimonianza dello sfruttamento di Baia, quale centro residenziale romano prescelto anche dalla famiglia imperiale per l’amenità del clima e le proprietà terapeutiche delle acque, sono le c.d. Terme, complesso che rappresenta solo un settore della serie ininterrotta di edifici costruiti in età romana sulla collina Baiana e nel quale è da riconoscere ciò che resta del Palatium imperiale. In esso è possibile distinguere vari nuclei edilizi (c.d. Tempio di Venere, di Diana, di Mercurio) e diverse fasi costruttive.

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L’antica Baiae, famosa per la presenza di acque termali e per la bellezza dei luoghi, fu luogo di villeggiatura e di riposo dell’aristocrazia romana. Il suo parco archeologico, esteso su di una superficie di 40.000 mq e diviso convenzionalmente in cinque settori (Villa dell’Ambulatio, Settore di Mercurio, Settore della Sosandra, Settore di Venere), racchiude i resti di residenze patrizie e di impianti termali. La Villa dell’Ambulatio si estende su due terrazze: quella superiore ospita il quartiere domestico e quella inferiore un grande porticato coperto che dà nome alla struttura. Il Settore di Mercurio è costituito da due nuclei distinti con funzione prevalentemente termale. Il Settore della Sosandra, in cui sono state individuate quattro fasi edilizie, si sviluppa su quattro livelli: i primi due con funzione abitativa, mentre i due livelli inferiori ospitano un complesso architettonico scenografico interpretato come un teatro-ninfeo. Il Settore di Venere, chiamato così dagli studiosi del ‘700 che definivano “stanze di Venere” alcuni ambienti del livello inferiore, si articola su tre livelli sovrapposti con ambienti di servizio o con funzione termale.

(Testi fonte: Beni culturali)

2012-12-29 12.37.33Dopo ore di camminata ci rinfocilliamo alla trattoria pizzeria Family Nest (luogo dove mangiavo la pizza quando avevo 2 anni, l’ho scoperto solo oggi), locale familiare, caldo e accogliente. La pizza è buonissima, lo consiglio!!!

DSC_0277Il caffè decidiamo di prenderlo in spiaggia, così facciamo anche due passi per digerire l’enorme pizza appena mangiata. Come di consueto ci rechiamo alla spiaggia di Capo Miseno, uno dei miei posti preferiti.

Quasi di2012-12-29 19.08.06menticavo una cosa importantissima con soli 4€ potete visitare tutti questi siti ed altri ancora per due giorni consecutivi, guardate la foto qui a lato.

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(Tutte le foto sono di proprietà di Liliana Navarra)

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