Sapevate che in Portogallo esiste il giardino orientale più grande d’Europa? La sensibilità di un uomo si misura dalle sue azioni. Questo ho pensato appena sono entrata nel giardino Bacalhôa Buddha Eden in Bombaral a meno di un’ora di macchina da Lisbona.
Non so se vi ho mai parlato del mio fascino per l’Oriente, che ho fin da bambina, non immaginerete quindi la mia curiosità quando scoprì, diversi anni fa, l’esistenza di questo magnifico giardino.
Il commendatore José Berardo scosso, come molti di noi, dalla distruzione dei buddha di Bamiyan decise di creare un giardino orientale in Portogallo. Un omaggio tangibile alla pace! Pensate che è il giardino orientale più grande d’Europa con i suoi 35 ettari di terreno della Quinta dos Loridos, facente parte della Quinta da Bacalhôa (leggete qui la mia visita).
Pensate che nel 2007 per costruire le statue sono state utilizzate circa sei mila tonnellate di marmo e granito proveniente dalla Cina. Il giardino nel 2012 è stato ingrandito includendo anche varie sculture di arte contemporanea e nel 2015 il giardino delle sculture africane.
Tornando alla nostra visita, lasciamo l’auto nell’ampio parcheggio gratuito (non custodito) proprio davanti l’entrata e la biglietteria. Preso il biglietto singolo (3€/adulto) senza trenino che fa fare il giro del parco (altre 3€), studiamo la mappa per decidere che percorso prendere. Alla fine andiamo contro corrente e scegliamo i punti dove ci sono meno persone così da poter fotografare tranquillamente.
Prima tappa il lago circondato dalle palme proprio a due passi dall’entrata (sulla mappa è il n. 3) nell’acqua troviamo dei curiosi pesci KOI che si avvicinano a noi.
Fatto il giro del lago scendiamo verso il giardino dell’arte contemporanea dove ammiriamo alcune opere della famosa Collezione Berardo (Museu Berardo Belém) firmate Joana Vasconcelos, Alexander Calder, Fernando Botero, Tony Cragg, Lynn Chadwick, Allen Jones, giusto per citarne alcuni. Queste opere sono regolarmente sostituite, un invito a tornare?
Dall’arte contemporanea ci inoltriamo nella foresta di 1000 palme che ospita l’arte africana. Dedicata al popolo Shona dello Zimbaué, popolo che da oltre mille anni che scolpisce a mano la pietra, la foresta possiede 200 sculture tra strane creature, animali e magnifici profili.
Proseguendo in discesa, incontriamo l’esercito dei guerrieri Xian di terracotta (8). Pensate che ne abbiamo visti 700, tutti dipinti a mano, unici, ed alcuni di esse sotterrati. In attesa di vedere gli originali ci accontentiamo di un selfie con questi guerrieri blu.
La visita prosegue e decidiamo di salire e fare il giro lungo fino al Buddha gigante (10) di 21 metri di altezza. Veramente impressionante. Continuando, all’ombra degli alberi, nei sentieri delineati da varie statue tra leoni, buddha, monaci e dragoni arriviamo ad un delizioso laghetto zen, il lago della tranquillità (12) che ospita i miei fiori preferiti.
Dopo tanta salita cominciamo la discesa verso il famoso buddha disteso, in realtà si chiama Buddha Dorato (9) e contorniamo il lago della Pagoda, lo specchio d’acqua più grande del giardino (16). Imperdibile il percorso sulla pedana di legno, ma…. attenti alla testa!
La nostra visita si è conclusa. Calcolate almeno due ore per fare il giro completo con calma. Vi consiglio di minurvi di crema solare, cappello, acqua e occhiali da sole. Quasi l’intero percorso è al sole.
Esistono solo due punti del parco dove troverete i servizi igienici: nel parcheggio e nella parte in cima al parco (vedete la mappa). Prima di tornare verso l’auto facciamo, ovviamente, una sosta al negozio di vini.
Ricordate in caso arriviate in auto noleggiata di leggere l’articolo sottostante, Buon viaggio!
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Stupendo! Io non ne conoscevo affatto l’esistenza
È meraviglioso, te lo consiglio. Stai pianificando un viaggio in Portogallo? 🙂
non lo conoscevo:) wow!!!!
buon lunedi
dnaiela
😉 altro motivo per venire, non trovi? hehhehe