Non vi ho mai parlato nel blog del mio amore per la lettura e la mia preferenza per Virginia Woolf. Sulla mia pagina facebook ho spesso pubblicato alcune sue citazioni ed è proprio con una di esse che voglio cominciare l’articolo di oggi dedicato alla mia esperienza in barca nell’oceano atlantico con la OceanEmotion.
“Ogni onda del mare ha una luce differente, proprio come la bellezza di chi amiamo”.
Appuntamento alle 8:30 alla marina di Angra do Heróismo per il check-in e l’imbarco. Temevamo di non poter uscire in mare perché, questo lato dell’isola, era completamente rivestito da un manto di nebbia, non per nulla Terceira è nominata l’isola della bruma.
“Dopo l’istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare, non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima”. Jacques Cousteau

Attendiamo una mezz’ora, approfittiamo per bere un caffè alla marina di Angra. Abbiamo avuto l’ok per imbarcarci, il biologo marino Breno Toste ci istruisce sulle misure di sicurezze e ci spiega quali abitanti marini possiamo incontrare durante le nostre 4 ore di navigazione.
Quello che mi piace di questa azienda è che ha la formula “rimborsati” in caso di non avvistamento di nessuna specie marina durante l’uscita in mare. Segno di serietà.
Eccoci a bordo, pronti con le nostre macchine fotografiche e la mia, oramai, inseparabile gopro. Usciti dalla marina, le onde oceaniche ci aspettano, non semplice in alcuni punti. Per me è stata veramente mettere a dura prova me stessa.
Non avendo un buon rapporto con il mare, l’andata è stata un po’ critica. Ma in fondo il viaggio è anche mettersi un po’ alla prova, superare alcuni limiti ed uscire dalla nostra zona di conforto.
Uscire dalla zona di conforto, quasi sempre, dona regali inaspettati. Dopo un paio d’ore alla ricerca, senza l’aiuto del punto avvistamento che non vedeva nulla a causa della nebbia, eccoli spuntare davanti a noi, pronti a giocare tra le onde.
Non è la prima volta che incontro i delfini (leggete qui) ma vederli nell’oceano mi dona una propsettiva completamente diversa.

Il ritorno è stato molto più tranquillo per me, comincio ad abituarmi all’oceano e alla sua potenza. Quasi mi veniva voglia di gridare al comandante: “forza, più veloceeeee”. Una bella vittoria direi, voi cosa ne dite? Uscite mai dalla vostra zona di conforto durante i viaggi? Avete mai pensato al viaggio come cura? Credo che vi lascerò proprio con queste domande, se vi va magari ne parliamo insieme. Aspetto i vostri commenti.

Se anche voi volete vivere quest’esperienza emozionante, nuotando anche con i delfini, potete contattare la
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Il viggio è stato organizzato in collaborazione con Visit Azores, Casa das Cinco, Hotel Terceira Mar, Oceanemotion e l’Associação Os Motanheiros