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PORTOGALLO: BROTAS, il bianco borghetto della Madonna che salva una vacca

Provate a immaginare un borghetto tutto bianco di 22 anime, una chiesa con un altare mariano esterno riccamente decorato di azulejo e una leggenda di una mucca che si rompe una zampa e appare la Madonna per salvarla. Vi ho incuriosito?

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Ideale per un fine settimana rilassante fuori Lisbona, in piena pianura alentejana ricca di querce da sughero, Brotas è ideale per rilassarsi e perché no, dormire “nella storia” grazie alle Casas de Romaria.

In piena N2, storica strada del Portogallo paragonata alla “route 66” americana, in realtà la storica strada taglia il paesino a metà, è una tappa obbligatoria per chi ama viaggiare lento e vuole immergersi nell’atmosfera rurale di un paesino ricco di storia.

Appena arrivati, notiamo subito la fontana pubblica datata 1699, una rarità, ed esattamente di fronte la fontana c’è la stretta stradina che ci porta fino al santuario, vera attrazione locale.

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Il borgo nasce infatti grazie al suo atipico santuario. Il Santuário de Nossa Senhora de Brotas (santuario della Madonna di Brotas), così si chiama ed è raggiungibile passando per la stradina di Barroca de Nossa Senhora de Brotas, un vero e proprio anfiteatro naturale circondato da una valle con diversi corsi d’acqua che si chiamavano Inferno, Inferininho e Purgatório.

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Ora, immaginate la mia sorpresa quando scopro che nel mio amato Alentejo profondo esiste un culto mariano sin dal XV secolo, quasi 500 anni prima di Fatima. A Brotas infatti si parla di questa apparizione sin dal 1400, per intenderci Fatima risale al 1917. Impressionante, non credete?

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L’amabilità dei suoi 22 abitanti l’abbiamo subito provata quando, appena spento il motore e scesi dalla nostra auto, siamo stati subito invitati a casa dalla nostra “vicina”, Dona Florinda, per mangiare una fettina di dolce e bere un bicchierino di porto per festeggiare i suoi 87 anni. Avete capito perché amo questo Paese e sopratutto questa regione?

Foto: ringraziamo Maria di Casa de Romarias

Se volessimo fare un salto nel tempo fino alla fondazione di Brotas dovremmo sicuramente risalire alla vila de Águias, che esisteva dove oggi è possibile visitare (con difficoltà) la famosa torre rinascimentale manuelina. Quindi dovremmo risalire al 1520, ma andiamo per ordine.

LA LEGGENDA

C’era una volta…. È d’obbligo cominciare il racconto così, oppure, erano i primi anni del 1400 quando un pastore andava a pascolare con la sua vacca (Preziosa), preziosa perché era l’unica che forniva latte alla popolazione ed era la sua unica fonte di guadagno.

Un giorno Preziosa si avventura troppo nella valle e cade in un burrone, rompendosi una zampa. Disperato il pastore invoca l’aiuto della Madonna e… rullo di tamburi…. le sue preghiere sono state ascoltate.
Chissà perché i miracoli sono basati sempre su “se tu costruisci una chiesa io ti faccio la grazia”, ma il dare senza ricevere mai? Comunque, per non scadere nella teologia spicciola, torniamo al sacro incontro.

Nossa Senhora, la Madonna, appare e dice al pastore di chiamare i suoi vicini per aiutarlo a costruire un tempio di culto promettendo che al suo ritorno la vacca sarebbe guarita. Non credo ci sia bisogno di spiegarvi altro. In realtà c’è una curiosità che non può esser omessa, dall’osso della zampa della vacca il pastore intaglia l’immagine della Madonna senza il braccio sinistro utilizzato per curare la zampa della vacca.

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Da questo incidente della vacca Preziosa nasce il culto a Brotas. Con l’aumento poi del numero dei pellegrini fu necessario ampliare l’originale piccola cappella e costruire anche un piccolo nucleo urbano per ospitare più devoti possibile che venivano da lontano. Fu così che nacque l’attuale Casas de Romaria, dove noi siamo stati alloggiati durante un fine settimana.

CASAS DE ROMARIA

Per prima cosa la “romaria” è un pellegrinaggio. Le Casas de Romaria o della Confraria furono fatte costruire, come anticipavo poc’anzi, per ospitare i pellegrini proveniente dalla rispettiva cittadina come: Setúbal, Mora, Lavre, Cabeção o Cabrela, ecc..

Oggi, le “Casas de Romaria” sono un’unità turistica di Spazio Rurale, più precisamente 6 case di diverse tipologie e tutte complete di cucina e bagno privato. Ideale per chi, come noi, vuole immergersi completamente nella storia e nell’atmosfera del luogo con più di 500 anni di storia.

Un vero e proprio presepe il borghetto, tutto di case bianche con le tipiche fasce azzurre che noi amiamo tanto. Sapevate che le tipiche fasce colorate servono non solo per uso decorativo ma anche per non far entrare insetti in casa?

Abbiamo prenotato la Casa Confraria de Palmela che Palmela fece edificare nel 1678 per i suoi pellegrini. Fu la seconda ad esser costruita e mantiene ancora la pietra identificativa originale al suo esterno.

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CASAS DE ROMARIA
Rua da Igreja, 30. Brotas.
Telefone: +351 966 948 643 // +351 962 474 164 Email: geral@casasderomaria.com

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IL SANTUARIO

Al lato della nostra casetta, che scopriamo esser stata in passato anche una scuola elementare di bambine, i bambini erano nella casa al lato, c’è il magnifico santuario. Con il periodo delle scoperte, alla fine del XV secolo, il culto arriva anche oltre oceano, esistono infatti diversi documenti che provano l’esistenza del culto della Madonna di Brotas sia in India che in diversi luoghi del Brasile.

Una delle curiosità al suo interno è la fonte battesimale, non avevo mai visto una fonte divisa in due: da una parte battezzavano i bambini che erano senza peccato e dall’altra i peccatori. Curioso non trovate? Come se si potessero contaminare i bambini con il peccato diluito nell’acqua utilizzata dagli adulti.

Ancora oggi i racconti di vari miracoli sono narrati all’interno della chiesa durante la visita. Maria ci racconta che durante la prima guerra mondiale e quella d’oltremare nessun fedele di Brotas morì, al massimo tornò ferito. Loro lo interpretano come miracolo.

COSA VISITARE A BROTAS

Dopo aver visitato il santuario vi consiglio di recarvi alla Torre das Águias. Purtroppo quasi in rovina, inserita in una proprietà privata (non fatevi intimorire dal cancello, apritelo e richiudetevelo alle vostre spalle) ma ricordate che se volete procedere in auto conviene avete un 4×4, noi abbiamo optato per una bella camminata a piedi. Piacevolissima passeggiata tra campi e mucche a pascolare.

N.B.: È illegale il cancello. È solo una forma di allontanare i visitatori, il proprietario vergognosamente vorrebbe che la torre crollasse così da sbarazzarsene definitivamente.

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La torre fu fatta costruire nel 1520 dal re D. Manuel I ed utilizzata come luogo di riposo tra una battuta di caccia e l’altra. Ancora oggi in questa zona la caccia è molto praticata e famosi sono i piatti preparati con la cacciagione, non so dirvi quali e come sono perché non mangio carne ma sono una specialità locale.

Tornando alla torre, è un edificio di stile manuelino con pianta quadrata di circa 20 metri di altezza e quattro piani. Anche se è riuscita a resistere al terribile terremoto del 1755 non sta quasi riuscendo a resistere all’indifferenza dello Stato e dell’attuale proprietario del terreno circostante, pur essendo stato classificato monumento nazionale nel 1910.

Anche la visita non è facilitata, sia per il cancello abusivo dove troverete diversi cartelli di “proprietà privata” e sia per le buche ed alcune fosse d’acqua.

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Al lato della torre, a circa 300 metri, troverete l’Igreja Paroquial de São Pedro das Águias, un eremo oramai unico religioso esistente nell’antica Águias. L’Ermida de São Sebastião (eremo di San Sebastiano) anch’esso del 1500 sicuramente in origine dedicato a San Pietro e posteriormente, ricostruendo le parti crollate a causa dell’abbandono, fu dedicato nel XVII secolo a S. Sebastião. Come la torre è in avanzato stato di degrado.

Foto: Visit Portugal

Conclusa la passeggiata, torniamo in paese. Maria ci avvisa che a Brotas c’è un negozio/atelier di ceramica. José Carlos. è oggi l’ultimo ed unico ceramista di Brotas. È triste se pensiamo che in passato a porte alterne c’erano tantissimi ceramisti in questa zona che era la seconda a numero di atelier in tutto l’Alentejo.

L’artigiano sin da quando aveva 7 anni si dedica all’arte dell’olearia (ceramica). È lui stesso che produce la terracotta che poi utilizza per le sue creazioni. Tutto il processo passa nel suo enorme atelier che noi abbiamo visitato e che vi consigliamo. Ovviamente, non potevamo uscire a mani vuote. Maggiori informazioni.

Se anche voi amate gli azulejos dovete visitare anche l’atelier/negozio Casa dos Mordomos D’Évora che organizza workshop di azulejos utilizzando tecniche antiche di produzione. Qui abbiamo acquistato un delizioso piatto con su scritta la ricetta delle mie amate “migas” un piatto alentejano rurale molto famoso. Maggiori informazioni.

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E non dimenticate di fermarvi alla coperativa Coop per un aperitivo a 1,20€ (una bitta e un bicchiere di vino). Incluso nel prezzo anche due chiacchiere con gli anziani del luogo.

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COSA VISITARE NEI DINTORNI

MORA

A pochi chilometri da Brotas, circa 10, potrete visitare Mora. Famosa per il suo Fluviário, una sorta di acquario ma dedicato al mondo dell’acqua dolce. Pare sia il più grande d’Europa. Interessante anche il Parque Ecológico do Gameiro per chi ama le camminate non troppo complesse, o per chi ama rilassarsi su una spiaggia fluviale di 1500 metri.

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Foto: Visit Alentejo

Nei dintorni potete, come noi, visitare il Cromeleque do Monte das Fontaínhas Velhas. È composto da 6 monoliti di altezze diverse, la più alta è di 1,20 metri. Tutti in ottimo stato di conservazione.

Se amate la pesca sportiva vi informo che ogni tre anni è organizzato un campionato internazionale e potrete anche visitare la pista Internazionale di pesca sportiva situata sulla Ribeira da Raia di circa 1 km.

Se volete giusto fare una passeggiata tra le bianche viuzze di Mora vi consiglio di fotografare la Torre do Relógio, la chiesa Matriz de Nª Sª da Graça, la chiesa della Misericórdia e l’eremo di Santo António.

CIBORRO

Un bianco paesino alentejano che negli ultimi anni è diventato famoso per gli amanti dell’ “on the road”. Perché? Perché qui potrete vedere il segnale del km 500 della storica N2 – Nazionale 2 del Portogallo.

PAVIA

Sulla strada tra Mora e Arraiolos si passa per Pavia. Mi ricordo subito di un antico detto popolare “Roma e Pavia não se fizeram num dia” (Roma e Pavia non si fecero in un giorno, peccato che in italiano si perda la rima).

Zona ricca di monumenti megalitici funerari, pare siano oltre 200, ma quasi tutti in pessimo stato. Interessante invece l’unico perfettamente conservato (datato IV o III secolo a.C.), perché in pieno centro cittadino, trasformato poi in una cappella, dedicata a São Dinis nel XVII secolo.

Al lato della cappella potrete visitare la Casa Museu Manuel Ribeiro de Pavia, pittore locale e autore di numerose litografie dipinte a mano. Una delle sue opere più conosciute sono i 15 disegni intitolati Líricas.

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Foto: jornaltornado

CABEÇÃO

Con poco più di 1000 abitanti Cabeção ha una storia antica, almeno è ciò che ci raccontano i vari ritrovamenti archeologici risalenti all’epoca romana. Ma ciò che è certo è che il paesino nasce da una proprietà fondata dall’Ordine di Avis, conosciuta come “Quinta de São Salvador” o del “Salvador do Mundo” del XIV secolo, oggi trasformata in cappella del cimitero di Cabeção.

Nel cimitero sono stati anche incontrati accidentalmente, nel 1970, alcuni pavimenti in mosaico lusoromani risalenti al V d.C. circa. Sono stati ritirati e posti nella chiesa della Misericórdia.

Sin dal 2000 è stato integrato nella Rede Ecológica Europeia per possedere la caratteristiche naturali rappresentative della biodiversità del territorio portoghese.

Se doveste passare di qui la seconda settimana di dicembre vi consiglio di non perdere l’evento annuale di “​Prova do Vinho Novo de Cabeção”. In questa zona ci sono ancora diversi piccoli produttori che producono il vino artigianalmente e la maggior parte è conservato in giare di terracotta. Ve ne ho già parlato qui. Forse le più conosicute sono quelle di Nunes Barata.

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Foto: comerbeberlazer.blogspot.com

Siamo giunti ai saluti ma prima vorrei porgere un ringraziamento speciale a Maria do Rosário delle Casas de Romaria per la simpatia e tutte le informazioni storiche che ci ha fornito durante il nostro soggiorno nella Romaria di Palmela.

Avete già visto il nostro video? Eccolo!

Questo articolo non è stato sponsorizzato.

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11 pensieri su “PORTOGALLO: BROTAS, il bianco borghetto della Madonna che salva una vacca

  1. Ma che spettacolo questo paesino! Se pensi che però ci sono solo 22 abitanti e tutte queste cose da fare, è davvero sorprendente: il laboratorio di ceramica, la chiesa, gli inviti ai compleanni… Peccato per la torre, vederla andare in rovina è un vero dispiacere.
    Tra l’altro la leggenda dell’apparizione mi ha fatto tornare in mente una leggenda che anche nella mia città ha portato alla costruzione di un santuario dedicato alla Madonna, che in cambio di questo “regalo” farebbe fiorire un pruneto in pieno inverno.

    1. WOW voglio saperne di più sull’apparizione della vostra Madonna. Scrivesti qualcosa a riguardo?
      Il Portogallo è bello per questo anche dopo quasi 20 anni mi regala emozioni e sorprese incredibili. Spero di porter al più presto rimettermi in macchina e farvelo scoprire con me. Per ora, dissotterro materiale vecchio che per mancanza di tempo non ho mai avuto tempo di approfondire e pubblicare. 😉

      1. Sai che non ho mai scritto niente sulla Madonna dei Fiori di Bra? Mi sa che a questo punto nei potrei parlare, in mancanza d’altro.
        Continua pure a dissotterrare vecchio materiale perché così almeno posso vedere questi posti attraverso lo schermo!

      2. Allora mettiti all’opera. 😉
        Visto che non si può viaggiare per raccogliere nuovo materiale per i nostri salottini virtuali, possiamo “sotterrare” materiale magari più vicino a noi o lasciato nel cassetto.
        Mettiamoci alla tastiera e facciamo conoscere queste micro realtà. Buon sabato!

  2. Adorabile la vicina! *_* Come del resto adorabile tutto questo borgo bianco e blu! Mentre invece gli interni della torre (visti nel video) sono perfetti per ambientarci un racconto a tinte noir 😉 Il cartello abusivo però è una vergogna!
    Buona domenica ai domiciliari Lilly! :**

    1. Non immagini i nervi quando mi raccontano che il cancello è illegale… per questo ho sottolineato sia nel post che nel video questa vergogna. Bisogna denunciare in tutti i modi queste irregolarità sul Patrimonio.
      Comunque il borghetto è un nido di amore, spero di poterci tornare presto ma intanto viaggio virtualmente dal “conforto di casa” (usiamo termini positivi per ripulirci almeno le menti e l’umore da tanto negativo che ci circonda). 😉 <3 Buona domenica cara orsacchiotta!

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