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Chi vive o è nato a Napoli, come me, non può non conoscere il Maschio Angioino e la sua storia. Erano anni che mi incuriosiva conoscere questa parte della Francia che riuscì a dominare una città come Napoli e a costruire uno dei suoi più bei castelli.
Organizzando il nostro itinerario on the road verso la Valle della Loira (senza i castelli) decidiamo di cominciare proprio da Angers. Grazie al simpaticissimo Olivier Bouchereau, responsabile stampa dell’Ufficio del Turismo di Angers, abbiamo organizzato 48 ore alla scoperta della città, muniti della preziosissima City Pass.
Arriviamo ad Angers, da Vannes, verso le 17:30 orario del nostro appuntamento con Olivier nell’ufficio del turismo. Durante la nostra riunione scopro di essere la prima blogger italiana del 2016 a scrivere un reportage sulla città. Parcheggiamo l’auto un po’ più distante perché il parcheggio del castello è stracolmo e non troviamo posto.
Il parcheggio in città è caro ma per fortuna, dall’altra parte del fiume, c’è un ampio parcheggio gratuito dove lasciamo la nostra auto durante questi due giorni di visita della città.
Quello che mi colpisce subito è che Angers è accessibile per persone con mobilità ridotta. Sulla maggior parte dei marciapiedi troviamo il simbolo che indica il percorso agibile con sedie a rotelle, con tanto di freccia direzionale che collega i principali luoghi d’interesse del centro storico.
Con Angers è stato amore a prima vista, la città è un gioiellino e le persone, con ottimo gusto e stile nel vestire (altro che l’accozzaglia di Parigi) sono gentilissime e super simpatiche. Non ci credete? Allora vi racconto due episodi.
Il primo si svolge sulle strisce pedonali, non molto lontane dal castello. Attendiamo il nostro turno per attraversare dopo un gruppone di persone, un autobus attende pazientemente tutti e noi per cortesia vogliamo farlo passare. Il simpatico conducente però ci vuole “per forza” far attraversare con tanto di sorriso, sbuffetto e braccia incrociate in risposta al nostro “prego, passi pure”. Poveretto, stava bloccato da un bel po’ per far passare tutti.
Il secondo episodio si svolge ad un semaforo. Cerco disperatamente di scattare una fotografia ad una deliziosa casetta in legno ma, la sfortuna vuole che, ci sono camion ovunque e ci si mette anche il semaforo. Due ragazzi in auto vedono il mio sconforto e, udite udite, fermano l’auto per bloccare la fila e farmi fotografare senza ostacoli. Perdono anche il semaforo verde per la mia foto. Risultato? 4 grandi sorrisi! Non sono un amore? Non vi basta ancora? E se vi dicessi che nella maggior parte delle caffetterie della città servono il caffè Kimbo?
Ritorniamo a noi. Dopo aver lasciato Olivier, che gentilmente ci ha spiegato ed indicato le cose più importanti da vedere, recuperiamo l’auto per fare il check-in in hotel. Nella Place du Ralliement c’è un parcheggio sotterraneo dove la prima ora è gratuita e la sera, dopo le 19, se lasciate l’auto per l’intera notte (fino alle 9 del giorno dopo) pagate solo 2€.
Noi abbiamo approfittato di questo tariffario la prima sera perché eravamo molto stanchi e il parcheggio era proprio di fronte il nostro hotel. La mattina seguente abbiamo lasciato l’auto nel parcheggio gratuito di Place de La Rochefoucauld, ubicato dall’altra parte del Pont de Verdun (XII sec.).
Conclusa la registrazione e lasciati i bagagli in stanza, scendiamo subito in strada per fare una passeggiata e riposarci un po’ con un aperitivo in Place Romain per ammirare la movida angioina.
La temperatura è magnifica e la città è piena di stradine pedonali ricche di caffè e bar con tavolini all’aperto. Noi abbiamo optato per La Civette, ho anche trovato il mio amato spritz.
La serata, qui a giugno c’è luce fino alle 23, la trascorriamo a fotografare, girare per il centro e cenare in una buona pizzeria (per quanto lo possa essere all’estero). Dopo più di una settimana a mangiar pesce non ne potevo proprio più. Conclusa la cena, facciamo ancora due passi per digerire. Anche di notte la città è incantevole.
La mattina seguente ci svegliamo presto per approfittare in pieno della giornata, abbiamo tantissime cose da vedere. Prima tappa è il castello. Per chi non lo sapesse, il famoso castello di Angers fu utilizzato d’ispirazione per la costruzione del Maschio Angioino di Napoli. Sinceramente mi ci è voluta molta immaginazione per vedere le somiglianze.
IL CASTELLO
Non sono un’amante dei castelli, se non vederli dall’esterno tipo cartolina, ma devo dire che il castello di Angers (XIII secolo) merita una visita sia per la sua collezione di arazzi dell’Apocalisse sia per la sua curiosa vigna nel giardino che costeggia le mura di cinta.
Entrati nel castello, cercando di anticipare due grandi gruppi di turisti, ci catapultiamo direttamente nella sala dove è esposto il più antico ciclo di arazzi del mondo, della lunghezza di ben 100 metri ed interamente realizzata con la lana. Dal vivo è veramente impressionante.
L’opera fu commissionata nel 1375 dal duca Luigi I d’Angiò, fratello del re Carlo V, terminata dopo ben 7 anni di lavoro rappresenta l’Apocalisse di San Giovanni, l’ultimo libro del Nuovo Testamento. Siamo fortunati, la sala è ancora vuota e silenziosa e noi assorbiamo ogni colore e forma di queste magnifiche raffigurazioni.
Usciti dalla sala dell’Apocalisse ammiriamo il giardino interno e la curiosa vigna e gli orti di piante aromatiche. C’è veramente di tutto, il sogno di ogni amante della cucina, come me.
Conclusa la visita del castello, ci inoltriamo per le stradine pedonali dell’antico borgo medievale, La Doutre. In queste stradine troverete anche la casa più antica della città, impossibile non riconoscerla.
Continua il nostro girovagare per il centro storico, ricco di negozietti interessanti di stilisti fuori dagli schemi convenzionali della moda commerciale, non vi nascondo che anche non amando fare shopping sono entrata a curiosare in alcuni negozi di moda. Le vetrine qui sono magistralmente organizzate, sembrano quadri. Per non parlare del famoso negozio La Maison du Quernon d’ardoise, dove si possono comprare i famosi quernon d’ardoise la specialità della città. Come resistere?
Vi consiglio inoltre di camminare con il naso all’insù, questa città ha un patrimonio architettonico da far invidia a moltissime città francesi.
Arriviamo dinanzi La Maison d’Adam la più famosa della città. Fatta costruire nel 1490 (circa) prende il nome da Adamo ed Eva, per il melo scolpito sulla facciata e per le due statue delle figure dell’antico testamento che potete ammirare tra la porta e la vetrina del negozio.
MUSEO JEAN LURÇAT
Installato all’interno della chiesa ex-ospedale militare di Saint Jean del XII secolo, il museo ospita, sin dal 1968, Chant du monde (il Canto del Mondo) tappezzeria di Jean Lurçat. Una risposta contemporanea dell’artista all’arazzo dell’Apocalisse.
La sala dove sono esposti gli arazzi era l’antica sala dell’ospedale che accoglieva i malati, aveva la capacità di ben 360 letti. Dell’ospedale rimane oramai solo parte della farmacia e una litografia che raffigura la sala dove venivano accolti e curati i pazienti.
Le collezioni all’interno sono opere donate da Jean Lurçat, Thomas Gleb e Josep Grau-Garriga. DOVE: 4 Boulevard Arago, Angers. Maggiori informazioni.
Prima di proseguire per la parte museale decidiamo di visitare anche l’antico chiostro della chiesa.
ALTRI LUOGHI DA VISITARE
Prima di salutare Angers decidiamo di non fare colazione in hotel per approfittare del sole e dei tavolini del Café du Port in Cale de la Savatte. Credo sia il miglior saluto che potessimo fare. Prossima destinazione? Restate sintonizzati!
MAGGIORI INFORMAZIONI SULLA CITTÀ
http://www.angersloiretourisme.com/it
Se non avete l’auto potete arrivare ad Angers con il
TRENO
la stazione ferroviaria Sncf – Tgv di Angers dista 35 minuti da Nantes, 90 minuti da Parigi, 4 ore da Lione.
Un ringraziamento speciale va a Olivier Bouchereau dell’Ufficio del Turismo di Angers
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Invoglia veramente a partire!!!!! Bellissimo viaggio!
Per ora è la città più bella della Francia che ho visitato (ovviamente è il mio punto di vista) 😉
La terrò presente 🙂
se poi vorrai consigli scrivimi pure 😉
Mi son fatta una scorpacciata di foto della cittadina..
Ma tra Napoli e gli angioini il rapporto è stretto..mica vogliamo pensare solo alla dominazione aragonese!
😉
Esatto 😉 mi è rimasta talmente nel cuore che stiamo già organizzando il ritorno! Magari tuo marito può realizzare un doc sul rapporto tra le due città.
Potrebbe, ma lui detesta usare immagini fisse..in genere mi da ascolto, ma non quando decide il montaggio.
Hai un debole per il periodo angioino, dì la verità..
Questa Chiesa ( non faticherai riconoscerla: San Giovanni a Carbonara,) vorrei visitarla un giorno.
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/4a/Napoli_-_Chiesa_di_San_Giovanni_a_Carbonara18.jpg/800px-Napoli_-_Chiesa_di_San_Giovanni_a_Carbonara18.jpg
Si, il debole è proprio lì…. mi son presa anche il fidanzato angioino 😉 vedi tu…
😉
L’ha ribloggato su Alchimiee ha commentato:
La seguo, Lilly, di tanto in tanto.
Quando ho letto questo rèportage che accomuna una cittadina francese con Napoli mi son incantata.
A voi quale immagine piace di più??
Grazie mille cara. Esser ribloggata da te è un onore. 🙂 molte altre fotine le trovate nell’album alla fine dell’articolo. buona giornata. <3
Dritte utilissime e gran belle foto!
Grazie mille per esser passata 🙂 Stai organizzando un viaggio in Francia? Buon fine settimana