Viaggio ad Arcachon per scoprire la storia delle ostriche portoghesi

Oramai sapete bene che quando viaggio mi piace sempre trovare un collegamento con il Portogallo. Dopo Cape Cod, ho deciso di passare una giornata esplorativa ad Arcachon, in Francia, per scoprire la storia delle ostriche francesi e la loro relazione con il Portogallo.

Nelle prossime righe non troverete le informazioni esaustive per un viaggio nel Golfo di Arcachon ma una sorta di taccuino di appunti per un futuro viaggio, molto più ricco di curiosità. Per ora dovrete accontentarvi delle ostriche, mi male, no?

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UN PO’ DI STORIA

Iniziamo dal Portogallo. Alla fine del 1866 inizia la devastazione delle ostriche del fiume Tago da parte dei mercanti francesi. Questa situazione è durata due anni fino a quando una concessione governativa ha impedito di farlo, e così hanno spedito circa 12 milioni di ostriche ad Arcachon e in altre zone della Francia.

Da precisare che le ostriche introdotte ad Arcachon non provenivano solo dal Tago ma anche dall’estuario del Sado, dalla baia di Corunha e dall’Inghilterra.

Spulciando in diversi rapporti fatti al governo francese, è facile constatare che le ostriche portoghesi offrivano ai produttori “almeno il doppio dei vantaggi delle ostriche francesi”.
Fu proprio il fiume Tago che permise la riabilitazione delle ostriche di Arcachon e dell’Inghilterra (più precisamente il ripopolamento). Forse non lo sapete ma quelle autoctone furono attaccate da varie patologie che ne minacciarono l’estinzione.

Il legame tra la Francia e il Portogallo lo si denota anche dall’espressione, ancora oggi in uso a Bordeaux: “avoir les portugaises ensablées”. Cosa significa? Si usa per segnalare la presunta o reale sordità dell’interlocutore. Lo dobbiamo alla somiglianza tra la forma dell’orecchio e quella dell’ostrica. Ma torniamo alle ostriche, quelle vere.

Quando tutto ebbe origine? Dobbiamo fare un salto fino al 1868 quando avvenne un evento storico drammatico. La nave mercantile “Le Morlaisien”, comandata dal capitano Patoiseau, risaliva le coste francesi dal Portogallo, carica fino all’orlo di un prezioso carico di ostriche di Setúbal.

La nave Morlaisien, per sfuggire a una tempesta, si rifugia nelle acque calme del sud di Bordeaux. Anche se scamparono alla tempesta, il carico purtroppo non riuscì a sopravvivere. Il capitano decise quindi di gettare in mare le ostriche, in quanto inadatte al consumo.

In realtà, non tutte le ostriche erano morte e quelle che rimasero in vita iniziarono a riprodursi a una velocità molto più elevata rispetto alle native di Arcachon. I francesi le soprannominarono affettuosamente les portugaises, immortalando l’episodio e le suddette ostriche.

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Foto di huitres-arcachon-capferret.fr

Bassin d’Arcachon

Dopo questo piccolo preambolo, necessario per capire l’origine delle ostriche di Arcachon, passiamo alla visita. Premetto che il mio viaggio è stato brevissimo ma ha dato il “la” per un piano di viaggio (in un futuro prossimo) per scoprire l’intero bacino.

Quando ho visto la forma del bacino mi è tornato alla mente il viaggio a Cape Cod. Anche qui il mare la fa da padrone e lo si vede nell’architettura, nel clima, gli odori e i sapori naturalmente.

Molti di voi sicuramente conoscono Archachon e la sua costa per le famose Dune du Pilat (106,6 m da altezza e 3 km di lunghezza), nella località La Teste de Buch, le dune di sabbia più alte d’Europa.


Non vi parlerò delle singole località del bacino, non mi piace parlare di quello che non conosco, ma vorrei consigliarvi due parti di itinerario da porter fare in una giornata, proprio come abbiamo fatto noi.

La prima è la visita della città di Arcachon e la seconda sono due porticcioli delle ostriche: Port de La Teste-de-Buch e la Maison de l’Huitre.

COSA VISITARE AD ARCACHON

A soli 50 km di distanza da Bordeaux, nel cuore delle Landes de Gascogne, Arcachon è una località ideale per una gita fuori porta dalla famosa città del vino.

Arcachon nasce come cittadina balneare il 2 maggio del 1857, quando fu eretta a comune da Napoleone III e la linea ferroviaria tra Bordeaux e La Teste fu estesa alla località balneare.

Sapevate che la città è divisa in 4 quartieri ognuno con il nome di una stagione dell’anno?

INVERNO

La Ville d’Hiver ospita eleganti e sontuose ville ottocentesche, in stile neogotico e neoclassico, spesso nascoste in immensi parchi. Nelle vicinanze, un belvedere, chiamato osservatorio di Sainte-Cécile costruito nel 1863 offre, a patto di non avere vertigini, un panorama del bacino a 25 metri di altezza.

ESTATE

Una funicolare trasformata in ascensore permette di raggiungere, dal parco, la ville d’été, la città moderna dove piccoli edifici hanno preso dimora sul lungomare, alcuni quartieri, come quello formatosi intorno alla Place des Marquises, vicino al mercato coperto, sono diventati molto vivaci grazie all’apertura di molte attività.

La basilica neogotica di Notre-Dame domina la città e ospita una statua in alabastro, la cui storia narra che un sacerdote che salvò diverse barche dalla tempesta la ricevette in dono dalle acque.

AUTUNNO / PRIMAVERA

La Ville d’Automne si estende intorno ai porti pescherecci e da diporto, mentre la Ville de Printemps è stabilita vicino alla sorgente di Sainte-Anne des Abatilles, scoperta per caso durante la ricerca di petrolio nel 1923. Belle spiagge (spiaggia di Pereire e Moulleau) ideali per accogliere le famiglie.

Una stupefacente chiesa in stile greco-ortodosso eretta su un promontorio domina il quartiere che ospita l’unico centro di talassoterapia della Gironda. Il museo dell’acquario vi invita a scoprire le specie del bacino, ma anche i pesci tropicali per quanto riguarda lo zoo, riunisce su 14 ettari centinaia di grandi felini che possono essere scoperti da un ponte sospeso.

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Manifesto pubblicato dalla Société immobilière d’Arcachon. Data: 1880 circa.

Quando passeggerete per la cittadina di mare non dimenticate di provare i famosi Dunes Blanches, palline croccante farcita con una crema leggera, sembrano degli choux.

Come leggiamo nel sito web ufficiale: “Una sera d’estate del 2007 nasce la Dune Blanche. Verso le 5 del mattino, di ritorno dalla serata, Brice Lucas, figlio di Pascal, famoso fornaio di Grand Piquey a Cap-Ferret, ha unito la crema dolce e leggera, di cui Pascal detiene il segreto, a una chouquette dorata. Piacere per le papille gustative, l’idea piacque a Pascal che, su iniziativa di Brice, mise in mostra proprio quella mattina alcune dune.” Andarono a ruba!

LA COLTIVAZIONE

Lasciata Archacon, ci siamo diretti verso i più vicini porti di coltivazione delle ostriche. Qui gli allevatori di ostriche preparano i raccoglitori che saranno messi in mare durante l’estate per la raccolta.

Questi collettori possono assumere diverse forme ma la forma tradizionale del Bassin d’Arcachon sono le piastrelle calcinate: piastrelle rivestite con una miscela di calce, sabbia e segatura lasciate essiccare prima di essere disposte in “alveari”.

È durante l’estate che avviene la maturazione delle ostriche, l’inizio della loro riproduzione. I collettori preparati durante la primavera vengono impilati su tavoli in mare in modo che le ghette si attacchino a essi. Il lavoro continua durante la loro crescita così da consentire lo spazio sufficiente per ingrandirsi facilmente.

Quando, e se andrete, a visitare questi porti potrete leggere tutte le fasi nei pannelli informativi istallati sul molo, ricchi di foto e disegni che spiegano minuzionasamente tutte le fasi di allevamento.

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Il nostro primo viaggio a Arcachon si conclude qui, spero di aver acceso in voi la curiosità di visitare e provare le famose ostriche. Alla prossima per una nuova curiosità di viaggio.

Se vi piacciono le foto antiche vi consiglio di consultare questo website sulla storia delle ostriche di Arcachon, cliccate qui.

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